Zootropolis: il celebre film Disney venne accusato di plagio da un noto produttore

Zootropolis: il celebre film Disney venne accusato di plagio da un noto produttore
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Questa sera su Italia 1 verrà trasmesso Zootropolis, 55º classico Disney e settimo film del Revival Disney, attualmente al nono posto tra i film d'animazione di maggiore incasso della storia del cinema. Tuttavia, la pellicola fu accusata, immediatamente dopo la sua uscita, di plagio dal produttore e sceneggiatore Gary Goldman.

Uscito nel marzo 2016, Zootropolis conquistò immediatamente il successo planetario riportando in auge la celebre tradizione dei classici d'animazione Disney (non Pixar) e continuando la scia positiva dello studio anche dopo il successo mondiale di Frozen; lo stesso anno poi sarebbe uscito anche l'amato Oceania, ed era da tempo che due film d'animazione Disney non uscivano nello stesso anno. La pellicola superò il traguardo del miliardo al box-office mondiale, diventando appunto il nono film d'animazione di maggiore incasso della storia del cinema.

Il culmine del successo Zootropolis lo raggiunse nel febbraio 2017 quando si aggiudicò il Premio Oscar al miglior film d'animazione. Tuttavia, già il mese successivo cominciarono a sollevarsi alcune accuse di plagio mosse dal produttore e sceneggiatore Gary Goldman.

Questi aveva denunciato la casa di Topolino perché gli avrebbe rubato l'idea alla base del film d'animazione; secondo lo sceneggiatore la Disney avrebbe rubato il suo design dei personaggi, dialoghi, nomi e persino il titolo di Zootopia da un progetto intitolato Looney che ha lui stesso proposto nel 2000 e, successivamente, nel 2009. Entrambe le volte la Disney gli avrebbe risposto di non essere interessata al suo progetto.

La Disney si difese immediatamente affermando che Goldman stesse dicendo il falso e dopo mesi di dispute il giudice Michael W. Fitzgerald respinse tutte le accuse di plagio nel novembre 2017. Nella sentenza si legge: "Le somiglianze tra le due opere erano sui temi e non sulla trama o sequenze o narrazione che risultavano troppo generalizzati per infrangere qualsiasi tipo di copyright".