Wonder Woman 1984, Patty Jenkins sotto attacco per la scelta di far tornare un personaggio

Wonder Woman 1984, Patty Jenkins sotto attacco per la scelta di far tornare un personaggio
di

Wonder Woman 1984 è, ad oggi, ben lontano dall'essere il trionfo che DC e Warner Bros. speravano: il secondo film con protagonista l'Amazzone di Gal Gadot è stato aspramente criticato sotto vari punti di vista, tra cui quello che riguarda il ritorno di un personaggio visto nel precedente capitolo.

Personaggio, tra l'altro, tutt'altro che secondario: parliamo infatti di Steve Trevor, che come tutti ricorderanno era morto alla fine del primo film diretto da Patty Jenkins. Il personaggio di Chris Pine fa qui ritorno nel corpo di un'altra persona grazie all'intervento della Pietra del Sogno, manufatto capace di esaudire un desiderio espresso da chi la impugni.

Un espediente, quello della ricomparsa di Trevor in un corpo nuovo di zecca, che sembra esser piaciuto davvero poco a buona parte dei fan DC: l'accusa è quella di aver fatto appello al concetto portante di un genere, quello del body-swap, ormai decisamente datato e troppo ingenuo per essere ritenuto credibile in un film del 2020, soprattutto se trattato in questo modo.

Non mancano, comunque, i fan che difendono la scelta di Jenkins, ricordando come nel mondo del fumetto si sia ricorsi spesso ad espedienti di questo tipo e citando film celebri come Big con Tom Hanks: la stessa regista ha approvato i commenti di questi ultimi su Twitter, pur non scendendo nel dettaglio della questione.

Body-swap a parte, comunque, Wonder Woman 1984 è un disastro anche su Rotten Tomatoes; Patty Jenkins, nel frattempo, si è detta dubbiosa sull'arrivo di Wonder Woman 1984 su HBO Max.