Warner, il Kevin Feige per DC non si trova: troppi debiti e rifiuti, punto di non ritorno

Warner, il Kevin Feige per DC non si trova: troppi debiti e rifiuti, punto di non ritorno
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Dopo quella gigantesca crisi interna di alcune settimane fa dovuta alla linea durissima di tagli da parte del CEO David Zaslan, le cose sembravano rientrate per Warner Bros. Discovery. Ma ora il "loro Kevin Feige" non si trova, per i debiti e perché rifiutano tutti. E il piano decennale per DC Films potrebbe fallire con tutta la baracca.

Quando si tratta di Warner Bros. Discovery e del nuovo CEO David Zaslan, la community è spaccata in due. La linea condivisa è che dopo tanti anni senza una linea chiara su quali prodotti valorizzare e quali mettere da parte, uno strappo netto come voluto da Zaslan, fra cancellazioni e licenziamenti, era necessario e avrebbe dato fin da subito un attimo di respiro. Ma ora le cose si mettono male, se non peggio. Dopo la valanga di licenziamenti improvvisi, fonti interne dicono che nessuno voglia lavorare con Warner.

Dimostrazione di questo, la ricerca fallimentare di “un Kevin Feige” – come lo definiva Zaslan in una telefonata con gli investitori rimasta famosa – per gestire il nuovo piano decennale del DC Extended Universe a creare (davvero) un competitor al livello del Marvel Cinematic Universe. Ma contro le aspettative, un ruolo del genere sembra essere più un rischio che un onore. Secondo i rapporti, la prima scelta di Todd Philips si sarebbe detto non interessato e anche i negoziati con Dan Lin non sono andati a buon fine.

Secondo il rapporto di The Hollywood Reporter, ciò sarebbe direttamente collegato a “quel pesante carico di debiti e di investitori scettici”. Da un lato, quindi, il danno d’immagine, ma dall’altro forse anche il fatto che Warner non possa promettere una cifra adeguata al suo Kevin Feige. Inoltre, una fonte che ha parlato con THR avrebbe ridimensionato enormemente la figura di Zaslan, affermando: “Non sa cosa non sa”. In pratica l’ha accusato di tracotanza e di non rendersi conto di molte dinamiche in cui Warner differisce da Disney.

Continua infatti la fonte: “Zaslan non sa e non si rende conto di non sapere tante cose. È spaventoso. Siamo costantemente paragonati alla Marvel. È ingiusto. Nel momento in cui venivano giudicati sui singoli film, per motivarci, funzionava. Ma per il resto, siamo l’esatto opposto. Ed è difficile in ogni diparimento. Chi ca**o vorrebbe quel lavoro?”. Il rischio è un circolo vizioso in cui la ripartenza sia arrivata troppo tardi, ormai paralizzata dalle ridimensionate capacità di assunzione. Senza contare che in altri campi Warner non bada a spese: oggetto di critiche feroci l’accordo con la Bad Robot di JJ Abrams che, stanziati 250 milioni, avrebbe dovuto creare tutta una serie di nuove IP, di cui finora neanche l’ombra.