Vincent Cassel non condanna Andrew Tate: 'Vuole difendere la mascolinità'

Vincent Cassel non condanna Andrew Tate: 'Vuole difendere la mascolinità'
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Vincent Cassel non è uno abituato a passare inosservato: la star de L'Odio riesce a far parlare di sé ad ogni sua nuova uscita, risultando tanto divisiva quanto mai banale soprattutto nella sua voglia di addentrarsi su terreni sempre piuttosto scivolosi, come testimoniano le ultime dichiarazioni dell'attore sul caso Andrew Tate.

Cassel, che farà parte anche del prossimo film di David Cronenberg, si è infatti lasciato andare a un'invettiva contro il modo in cui Hollywood e i social starebbero distruggendo l'idea di mascolinità, sottolineando come invece Tate, pur avendo commesso i suoi sbagli, starebbe provando a difenderne la natura.

"Ci sono troppe cose che lui dice che vengono male interpretate, specialmente quando vieni a conoscenza del suo background. Ma alla fine io credo stia dicendo cose davvero interessanti, perché vuole difendere la mascolinità. Di questi tempi sentirsi uomini è una vergogna. Devi essere più femminile, più vulnerabile. Ma credetemi, se gli uomini dovessero diventare troppo femminili e vulnerabili credo che avremmo dei problemi" sono state le parole con cui si è espresso Cassel durante un'intervista rilasciata al The Guardian.

Un'uscita sicuramente non priva di rischi, vista la (comprensibilmente) poca stima di cui gode Andrew Tate presso l'opinione pubblica: vedremo se l'opinione di Cassel passerà inosservata o se qualcuno, magari la stessa Greta Thunberg che con Tate si è recentemente scontrata, avrà qualcosa da ridire.