Videocracy. Il Trailer censurato da Rai e Mediaset.

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L'Italia vive ormai da diversi anni una situazione schizofrenica per quanto riguarda la diffusione dell'informazione.
Da una parte abbiamo i canali televisivi tradizionali nei quali vige una censura più o meno tacita e manifesta nei confronti di ogni manifestazione di dissenso. Dissenso che, ci teniamo a precisare, dovrebbe essere del tutto indipendente dalle preferenze e connotazioni politiche di ciascuno poiché la libera circolazione delle idee e delle opinioni non è appannaggio esclusivo di questa o quella fazione politica.

Dall'altra abbiamo internet, una sorta di dimensione intermedia nella quale persone di ogni credo partitico possono dimostrare tutto lo sdegno nei confronti della misera situazione nella quale versa il nostro paese.

Videocracy, documentario di Erik Gandini, bergamasco da tempo residente in Svezia, è stato recentemente oggetto di una vera e propria censura da parte di Raiset (parlare di entità distinte fra Mediaset e Rai appare ormai paradossale) per una serie di motivazioni quantomeno discutibili (per avere una panoramica dell'accaduto, potete leggere l'ottimo articolo di Maria Pia Fusco su Repubblica nel quale possiamo leggere anche le parole di Domenico Procacci che, tramite Fandango, distribuisce il film in Italia).

Il nostro intervento esula dalla valenza artistica del documentario in sé. La nostra vuole essere una lancia spezzata a favore del dissenso contro l'addomesticamento dell'informazione che sta diventando sempre più abituale nei confini del nostro paese, in cui ormai chi ha l'ardire di manifestare contro delle linee di condotta politiche e morali, viene bastonato senza pietà.
Basterebbe fare l'esempio di Dino Boffo, direttore de L'Avvenire che, dopo aver biasimato il comportamento personale del premier dalle pagine del "suo" giornale, dando quindi voce alla base dell'elettorato cattolico, è stato oggetto di strane attenzioni da parte del quotidiano di proprietà della famiglia Berlusconi, ovvero sia Il Giornale (per leggere l'articolo in questione basta cliccare qui), tanto che il ministro Maroni è dovuto intervenire in prima persona per verificare la cosa (articolo qui).

Ci piace pensare che anche le pagine di un magazine di cinema possano offrire un servizio capace di andare oltre le notizie sullo status dei lavori di questo o quel blockbuster quindi, ricordandovi che Videocracy verrà presentato al prossimo Festival del Cinema di Venezia, ci uniamo alla petizione lanciata su Facebook per la diffusione del trailer del film.

Per chi fosse interessato:

Videocracy, il trailer rifiutato da Rai e Mediaset.