Venezia 2019: polemiche per le poche registe donne e la presenza di Roman Polanski

Venezia 2019: polemiche per le poche registe donne e la presenza di Roman Polanski
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Oltre alla dura critica dell'UNIC per aver incluso alcuni film di Netflix, il programma della nuova edizione del Festival di Venezia ha dato vita anche quest'anno a diverse polemiche legate alla scarsa presenza di registe donne.

Nonostante il direttore artistico Alberto Barbera abbia fatto notare che metà dei registi della sezione Orizzonti sono donne, infatti, le sole due registe presenti nel concorso ufficiale hanno attirato l'attenzione di gruppi attivisti d'oltreoceano tra cui Women and Hollywood. La polemiche riguardano infatti la selezione del concorso ufficiale dove sono presenti Haifaa Al Mansour con The Perfect Candidate e Shannon Murphy con Babyteeth - l'anno scorso l'unica regista donna in concorso era Jennifer Kent (Nightingale, Babadook)

Ha fatto scalpore anche la già anticipata presenza di Roman Polanski e il suo J'Accuse: come sappiamo inseguito alla nascita del movimento #MeToo il regista è stato espulso dall'Academy a causa delle accuse che risalgono al 1977.

Barbera in passato ha dichiarato che preferisce dividere sempre l'arte dall'artista che la esprime: "Non sono un giudice. Non sono un avvocato. Sono un direttore di Festival" ha detto nel 2017 in risposta alla polemiche sulla presenza di James Toback al Lido.

Per ulteriori approfondimenti qui potete trovare il programma completo di Venezia 2019, ci cui farà parte anche l'atteso Joker di Todd Phillips.