L'Ufficiale e la Spia arriva in Italia, Roman Polanski: "Sono innocente e mi difenderò"

L'Ufficiale e la Spia arriva in Italia, Roman Polanski: 'Sono innocente e mi difenderò'
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L'uscita italiana de L'Ufficiale e la Spia, il nuovo film di Roman Polanski, è accompagnata dal rumoroso chiacchiericcio generato dalle nuove accuse di stupro, rivelate qualche giorno fa dall'attrice francese Valentine Monnier.

Il regista, parlando con Paolo Mereghetti sulle pagine de Il Corriere, ha professato la sua innocenza, dichiarando che sta preparando una difesa categorica.

"Ho assolutamente intenzione di difendermi. Con l'uscita di ogni mio film succede qualcosa di simile a quello che è successo nei giorni scorsi. Dichiarazioni e accuse che finiscono per creare una palla di neve che rotola e si ingrandisce sempre più. Ogni volta c’è qualcuno che mi rimprovera qualcosa. Finora non ho parlato ma sono la sola persona che può farlo e lo farò al più presto."

Sull'età che avanza, il regista ha dichiarato:

"In questi anni sono invecchiato, e penso anche di essere cambiato molto. Come regista ho imparato tanto e mi sembra di fare meno errori: cerco di raccontare senza dover far vedere troppo, come quei pittori giapponesi che inseguono la purezza. Da giovane ero più esuberante, influenzato dal surrealismo e dal teatro dell’assurdo. Oggi mi sembra di essermi allontanato da tutto questo. Oggi mi sembra di essere più saggio."

Per quanto riguarda le motivazioni dietro al suo film, invece, Polanski ha detto:

"Quello che si scrive su di me risponde maggiormente alle emozioni piuttosto che ai fatti reali. Per questo ho voluto fare un film su chi sacrifica ogni cosa in nome della verità. Dopo aver fatto Il Pianista mi sono accorto della differenza e della soddisfazione che provi ad affrontare un tema importante, a livello sociologico, politico o emozionale. I grandi soggetti fanno nascere spesso dei grandi film e la storia di Dreyfus, che avevo scoperto quindicenne in un mediocre film americano, Emile Zola di William Dieterle, e di cui mi aveva impressionato proprio la scena della degradazione, è indubbiamente un grande tema. Con questo film volevo ribadire che anche oggi viviamo in tempi simili, nell’epoca della post-verità, dove l’emozione è più importante della realtà. Alla fine bisogna imparare a fare i conti con il fatto che c’è qualcosa di ancora più forte della verità, che è l’opinione pubblica."

In aggiunta, dalle pagine di Leggo, la moglie di Polanski, Emmanuelle Seigner, che ne L'Ufficiale e la Spia interpreta Pauline Monnier, ha professato l'innocenza del marito (al quale è legata dal 1977, anno in cui il regista ammise di essere stato a letto con la tredicenne Samantha Geimer).

"Sulla faccenda penso ciò che ci dice il film: essere accusati non significa essere colpevoli. Tutti dovrebbero riflettere su questa cosa. L'Ufficiale e la Spia mostra che la verità è sempre qualcosa di approssimativo e lo è ancor di più in questo periodo storico, con i social che rendono tutto più complicato e il diffondersi delle fake news. Parla anche del razzismo, dell’antisemitismo, in generale dell’odio verso il diverso. Purtroppo sono temi universali."

Per altri approfondimenti vi rimandiamo alla recensione de L'Ufficiale e la Spia, che abbiamo visto in anteprima al Festival di Venezia, dove il film è stato insignito del Leone d'Argento per il Gran Premio della Giuria.