Del Toro s'inchina davanti The Irishman: "Il capolavoro di un maestro"

Del Toro s'inchina davanti The Irishman: 'Il capolavoro di un maestro'
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Chi meglio di un mostro sacro del cinema può valutare il lavoro di un altro? È proprio quello che è successo a Guillermo del Toro e Martin Scorsese quando al primo viene chiesto cosa ne pensasse di The Irishman, l'ultimo capolavoro del regista di Taxi Driver.

Il regista messicano è apparso rapito ed ammirato sotto ogni aspetto dall'opera di Scorsese, elogiando non solo le doti artistiche, ma anche e soprattutto quelle stilistiche del collega, cui riconosce il grande merito di aver messo una buona parte di saggezza nella pellicola, con la quale ha raccontato uno spaccato dell'America che ha dato forma alla società di oggi:

"Si può dire che The Irishman abbia un qualcosa di ascetico: nella sua decennale carriera Scorsese ha depurato i suoi personaggi, esplorando sia lo spirituale che il terreno, e questa pellicola mette a nudo tutto il lavoro fatto, senza riserve. [...] È l'opera di un maestro che guarda ai precedenti lavori non solo per perfezionarli, ma per completarli: è l'ultimo pezzo di una trilogia che racchiude la sua intera carriera."

Del Toro prosegue paragonando Quei Bravi Ragazzi e Casino alla pellicola con Robert De Niro, Al Pacino e Joe Pesci, sostenendo che mentre le prime sono degli inni alla bellezza, la terza è una sorta di memento mori:

"La memoria diventa un luogo oscuro, dal quale niente e nessuno esce vivo. The Irishman è soprattutto un omaggio alla perdita, che non deve essere per forza pubblica o teatrale. Ci basta osservare un uomo solo e al buio per cogliere lo spirito di un'intera epoca: i suoi nemici sono polvere, così come i luoghi in cui si sono affrontati e le ragioni che li hanno resi avversari."

Con le ultime parole, pesanti quanto pesate, Del Toro fa un'analisi breve e precisa del film che potrebbe aprire una nuova stagione per Netflix, piattaforma sempre più competitiva.

Passate dai nostri approfondimenti su gli ultimi glaciali 50 minuti di The Irishman e, per ripercorrere i passi di Scorsese, sulla sua trilogia di gangster movie.