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Recensione Cinema
La recensione di Godzilla e Kong Il Nuovo Impero: tamarro e spettacolare!
7.5
Ivan Marra
Quando si prende parte a un film come Top Gun nel ruolo di stuntman si è ben consapevoli dei rischi che si andranno a correre: nonostante le ovvie misure di sicurezza adottate sui set cinematografici, infatti, l'imprevisto è sempre dietro l'angolo e, talvolta, può causare risvolti anche piuttosto drammatici.
Ne è un esempio, appunto, il film che nel 1986 lanciò definitivamente nel firmamento hollywoodiano la stella di Tom Cruise: durante le riprese di Top Gun, infatti, perse la vita Art Scholl, pilota acrobatico ingaggiato dalla produzione per fare da stunt durante le scene troppo pericolose anche per uno come l'attore di Eyes Wide Shut.
Scholl aveva 54 anni e morì quando il suo aereo non riuscì a recuperare la posizione dopo aver eseguito un avvitamento: "Ho un problema, ho un vero problema" furono le ultime parole che lo stuntman riuscì a trasmettere via radio, prima che il velivolo impattasse la superficie dell'Oceano Pacifico. La morte di Scholl resta, oltretutto, avvolta da un velo di mistero: le cause dell'incidente non furono mai effettivamente accertate, né il corpo del pilota fu mai recuperato.
Una storia tragica che mette ancor più in risalto il valore degli stuntman che ogni giorno si espongono a rischi che non tutti sarebbero pronti a correre per la riuscita di un film. Per saperne di più, comunque, qui trovate un nostro approfondimento su Top Gun.
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