Todd Phillips a ruota libera sull'importanza della scena finale di Joker

Todd Phillips a ruota libera sull'importanza della scena finale di Joker
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Sulle pagine di Everyeye Cinema ci siamo soffermati a lungo sulla discussione relativa allo straordinario finale di Joker, con i suoi diversi piani di lettura e la sua brillante e conturbante costruzione scenica, e finalmente a parlare proprio del finale è intervenuto in una recente intervista il regista Todd Phillips.

Parlando infatti con il Los Angeles Times, l'autore ha avuto modo di spiegare l'importanza del finale del film, parlando della risata di Arthur Fleck (Joaquin Phoenix), della sua evoluzione e destrutturazione e dando un quadro della conclusione del cinecomic come immaginavamo fumoso perché lasciato alla libera interpretazione dello spettatore, "come parte del gioco".

Inizia dalla risata finale di Arthur, rinchiuso nell'ospedale psichiatrico, che è poi l'unica reale di tutto il film: "Quella risata in quella scena è davvero l'unica volta in cui Arthur ride sinceramente. Ci sono diverse risate nel film. C'è la risata dell'afflizione di Arthur e poi quella forzata che emette quando tenta di essere una persona normale, che è poi la mia preferita. Ma alla fine, quando si trova nella stanza dell'Arkham State Hospital, quella è la sua risata reale".

Con Comicbook.com ha invece discusso della difficoltà di fondere fantasia e realtà: "Quando io e Scott Silver ci siamo seduti per scrivere il film, conoscevamo abbastanza i fumetti. Sapevamo che non c'era nessuna storia canonica sulle sue origini e solo possibili interpretazioni. Non voglio poi dire se sia tutto reale o no perché penso che capirlo da soli sia parte del divertimento. L'ho mostrato a tantissime persone diverse e tutte hanno avuto una reazione diversa".

Joker è nelle sale.