No Time To Die, Daniel Craig spiega perché il suo James Bond non era ironico

No Time To Die, Daniel Craig spiega perché il suo James Bond non era ironico
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In un'intervista concessa a Empire, Daniel Craig ha approfondito il motivo per il quale il suo agente 007 non era dotato di quella vena umoristica che aveva contraddistinto i suoi predecessori, in particolare la versione di Roger Moore. Craig ha lasciato il personaggio di James Bond dopo No Time To Die, appena uscito in sala.

"Per come abbiamo fatto i film, non puoi scrivere gag" ha dichiarato Daniel Craig. Nella dichiarazione completa rilasciata ad Empire, l'attore spiega:"Non ci sono restrizioni in tal senso, ma è sicuramente James Bond. Molte persone parlano dell'umorismo nei film, e c'è molto più umorismo e gag quando l'ha fatto Roger [Moore]. Ho sempre detto che mi piace fare delle gag ma nel modo in cui abbiamo fatto i film non era possibile scrivere gag. Le battute mi sarebbero sembrate fuori luogo. Ho sempre pensato che se comincio a provare a dire una battuta le persone diranno semplicemente 'No'".

James Bond sembra aver fatto molta strada dalle interpretazioni di Roger Moore tra il 1973 e il 1985; egli fu il terzo attore ad interpretare il personaggio dopo Sean Connery e George Lazenby. Gli succedettero poi Timothy Dalton, Pierce Brosnan e infine Daniel Craig. Nelle scorse ore è nata una polemica su 007 con Gravina in Puglia, dopo l'assenza del nome della cittadina pugliese tra i titoli di coda del film.
No Time To Die è stato definito un film femminista dalla co-protagonista Léa Seydoux e lo stesso Craig ha dichiarato che i suoi film hanno contribuito ad eliminare la presenza della Bond Girl all'interno della trama di 007.

Su Everyeye potete trovare la nostra recensione di No Time To Die, diretto da Cary Fukunaga.