The VVitch, delle "vere" streghe elogiano il finale del film di Robert Eggers

The VVitch, delle 'vere' streghe elogiano il finale del film di Robert Eggers
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La carriera della bravissima e splendida Anya Taylor-Joy è adesso a un punto focale del suo percorso, dato che deve uscire con Last Night in Soho di Edgar Wright, è di recente su Netflix con la serie The Queen's Gambit ed è stata scelta da George Miller come interprete della giovane Furiosa, ma tutto è iniziato con The VVitch di Robert Eggers.

Ora il distributore del bellissimo horror d'esordio del fenomenale regista di The Lighthouse ha deciso di rinnovare l'interesse intorno al film proprio a ridosso di Halloween, chiamando due "vere" streghe a discutere dell'opera, soprattutto del finale. Stiamo parlando di Peg Aloi e di Pam Grossman, la prima appartenente "alla congrega alessandrina fondata a Boston negli anni '60" e la seconda "identificata come pagana" e di recente chiamata come consulente alla sceneggiatura per The Craft di Zoe Lister-Jones.

Dice la Grossman: "Alcune persone leggono il finale come tragico: questa povera ragazza è condannata e quindi cede al lato oscuro. Ma io vedo il finale come liberatorio. Nell'ultima immagine appare come cruciforme, quindi c'è in lei morte e resurrezione. È radiosa, sanguigna e libera. Ha trasceso i confini di una vita brutale e opprimente. Anche l'ultimo scatto è molto alla Goya, anche se nel dipinto Il volo delle streghe i protagonisti sono uomini. È come se Eggers rivendicasse quell'immagine per le donne. Il finale è esaltante".

La Aloi aggiunge: "Il diavolo non va da lei spontaneamente ma è lei a invocarlo. E nei boschi trova finalmente empowerment e comunione. Evoca certamente la rappresentazione moderna delle congreghe. In Rosmary's Baby sono nude e cantano. In The Wicker Man anche le donne pagane sono nude, danzano e saltano attorno al fuoco. Non è diverso da quanto accade in alcuni circoli pagani moderni".

Vi lasciamo alla nostra recensione di The VVitch.