The Lighhouse ha fatto venire voglia di discoteca a Robert Pattinson

The Lighhouse ha fatto venire voglia di discoteca a Robert Pattinson
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Cosa c'entra un horror in bianco e nero ambientato in un faro su un'isola dimenticata da Dio e forse piena di mostri e segreti con l'andare a festeggiare in discoteca? Probabilmente niente, ma è questa la strana associazione fatta da Robert Pattinson nel discutere The Lighthouse.

Il nuovo horror di Robert Eggers, presentato a maggio allo scorso Festival di Cannes e acclamato sia in Francia che in questi giorni al Toronto Film Festival, ha talmente disturbato l'attore che per scrollarsi di dosso la tensione ha sentito il bisogno di andare a divertirsi.

"Alla fine di ogni giorno accusavo sempre più la fatica. Finite le riprese eri talmente gonfio di tensione che il mio unico pensiero era andare in discoteca. Ma non c'è nessun posto dove andare su quella maledetta isola!"

Il film racconta la storia di due guardiani del faro la cui sanità mentale diminuisce sempre più man mano che affrontano l'isolamento cui sono costretti sul minuscolo lembo di terra dove lavorano, circondanti da un gigantesco temporale. Girato in bianco e nero e in formato 4:3, il film è un horror claustrofobico surreale ispirato a racconti folkloristici della tradizione marinaresca.

Anche il co-protagonista Willem Dafoe ha dichiarato di aver trovato le riprese del film piuttosto stressanti: l'acclamato attore sostiene che la differenza tra lui e il giovane collega Pattinson venga riflessa benissimo dalla differenza tra i due personaggi, Thomas Wake (Dafoe), che sibila liberamente la sua rabbia, e Ephraim Winslow (Pattinson), che invece trattiene le sue emozioni dentro di sé.

Per altri approfondimenti guardate il trailer di The Lighthouse.