The Irishman: col nuovo film di Scorsese Netflix vuole arrivare all'Oscar al miglior film

The Irishman: col nuovo film di Scorsese Netflix vuole arrivare all'Oscar al miglior film
di

Dopo che col suo Roma il regista messicano Alfonso Cuaron ha sdoganato l'Oscar per Netflix, portando a casa quelli per miglior film straniero, miglior fotografia e miglior regia, adesso la compagnia di streaming on demand punta alla statuetta più ambita: l'Oscar al miglior film.

Secondo il The Hollywood Reporter lo farà già a partire dalla prossima edizione della Notte degli Oscar, quella che si terrà a febbraio 2020: a quanto pare tutto è nelle mani di The Irishman, prossimo film di Martin Scorsese, per il quale la compagnia ha già speso circa $150 milioni di dollari di budget.

Il primo teaser del film, pubblicato forse non casualmente durante la cerimonia degli Oscar 2019, riportava la frase "Nei Cinema Il Prossimo Autunno" ("In Theaters Next Fall"). Si tratta di un piccolo ma significativo ritocco circa il linguaggio promozionale utilizzato dalla compagnia per il lancio di Roma, che venne accompagnato dalla dicitura "Nei Cinema Selezionati" ("In Select Theaters"). Questo è un piccolo indizio della direzione che Netflix potrebbe intraprendere con The Irishman, nel tentativo non solo di accontentare il suo regista (Scorsese ha messo in chiaro che pretende un'ampia distribuzione in sala per il suo film) ma soprattutto l'Academy, che non ha preso molto bene la decisione della compagnia di non rendere pubblici i dati di incasso fatti registrare da Roma nel corso della sua finestra di distribuzione nei cinema di tutto il mondo.

"Netflix sta organizzando un lancio in grande stile per The Irishman", afferma una fonte dell'Hollywood Reporter. "Quando si sono messi nella posizione di supportare questi registi così acclamati sapevano già di dover fare i conti con il modello di distribuzione canonico."

Stando alle interviste post-Oscar rilasciate dai membri dell'Academy, Roma non ha ottenuto la vittoria nella categoria Miglior Film (perdendo per Green Book) perché molti votanti degli Oscar volevano mandare un messaggio a Netflix, penalizzandola per il suo modello di distribuzione che indebolirebbe il valore della sala cinematografica. La compagnia avrebbe imparato la lezione, e ora che è anche entrata a far parte della Motion Pictures Association of America, oltre a The Irishman si starebbe preparando anche ad altre grosse distribuzioni: fra i titoli menzionati dal THR ci sono The Laundromat di Steven Soderbergh, Il Re di David Michôd, The Last Thing He Wanted di Dee Rees, The Pope di Fernando Meirelles e il nuovo film di Noah Baumbach, ancora senza titolo ma con protagonisti Scarlett Johansson e Adam Driver.

Una coorte di membri dell'Academy, guidata dal governatore della gilda dei registi Steven Spielberg, sta spingendo affinché le regole dell'organizzazione circa la finestra temporale di distribuzione nelle sale cambino, per passare ad un modello che preveda una finestra esclusiva di almeno quattro settimane per poter partecipare agli Oscar.

"Spero che tutti noi continueremo a credere che i maggiori contributi che possiamo dare come cineasti siano donare al pubblico l'esperienza cinematografica del cinema", ha detto Spielberg una settimana prima degli Oscar mentre accettava un premio dalla Cinema Audio Society, in una apparente richiesta ai suoi pari di resistere al crescente potere di Netflix a Hollywood. "Sono fermamente convinto che i cinema debbano rimanere aperti per sempre."

Le attuali regole dell'Academy, in vigore dal 2012, non richiede alcuna finestra cinematografica esclusiva per poter essere ammessi in lizza agli Academy Awards. "Le persone sentono fortemente che se questa lacuna continua, potrebbe distruggere l'intero concetto di cinema", ha rivelato un membro del ramo esecutivo dell'Academy, che ha chiesto di rimanere anonimo.

Se l'Academy dovesse decidere di risolvere definitivamente il problema, comunque, è probabile che lo farà nella riunione del comitato che si terrà in primavera. "Ma ci sarà una lotta enorme perché molti membri dell'Accademia sono in conflitto."

Un dirigente di uno studio membro della MPAA, anche lui rimasto anonimo, ha dichiarato: "Ora che Netflix fa parte dell'associazione, dovrebbero giocare secondo le stesse regole che vengono applicate al resto di noi."

Per ora, dunque, non resta che aspettare e vedere come si evolverà la situazione. Anche se noi, nonostante sia ancora presto, un'idea riguardo agli Oscar 2020 ce la siamo già fatta, e si chiama Avengers: Endgame.

Vi ricordiamo che The Irishman arriverà nel corso del 2019.

Robert De Niro è il sicario della mafia Frank “The Irishman” Sheeran, criminale con alle spalle più di venticinque omicidi. Al Pacino, invece, impersonerà il leader dell’associazione sindacale Jimmy Hoffa. Joe Pesci sarà il boss della Pennsylvania Russell Bufalino, un criminale che potrebbe aver collaborato nella scomparsa del sindacalista statunitense Jimmy Hoffa. Nel cast artistico di The Irishman ricordiamo anche Ray Romano, Bobby Cannavale, Anna Paquin ed Harvey Keitel.

Il film è basato sul libro I Heard You Paint Houses dello scrittore Charles Brandt, e racconterà la storia di Frank "The Irishman" Sheeren (De Niro), che a metà degli anni '50 divenne dirigente della più grande unione sindacale americana, l'International Brotherhood of Teamsters. Contemporaneamente, però, Sheeren era entrato nelle grazie della famiglia mafiosa dei Bufalino per i quali lavorava come sicario.