The Hateful Eight, Tarantino sorprende i fan ad Austin e racconta le origini del film

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Quentin Tarantino sta attraversando uno dei momenti più prolifici della sua carriera: dopo il lancio di The Hateful Eight ha iniziato ad annunciare numerosi altri progetti, difendendo anche a spada tratta la bontà della pellicola 70mm, certo è che nessuno si sarebbe aspettato di vederlo comparire all'improvviso alla proiezione ad Austin.

Entertainment Weekly riporta che prima della sessione Q&A alla fine della visione del film, Tim League, CEO di Alamo Drafhouse, ha sorpreso tutti portando sul palco Tarantino, accompagnato dal suo amico, nonché collaboratore assiduo Robert Rodriguez, come ospite speciale: «Voi ragazzi siete i fortunati» ha detto League alla folla presente in sala.

Durante la sessione di Q&A Tarantino ha ammesso di aver scritto The Hateful Eight mentre era in un periodo di depressione e rabbia e che il film era nato inizialmente come sequel di Django Unchained, con la prospettiva di chiamarsi Django in White Hell. Poi l'idea è stata cestinata perché Django non avrebbe trovato spazio in questo nuovo contesto: «Non ci sarebbe stato un centro morale, l'unica cosa sbagliata con l'intera storia sembrava essere proprio Django. Hateful Eight dev'essere come una stanza di sole persone cattive e non puoi credere in nessuna parola di quelle che dicono». Tarantino poi si è lasciato andare anche a un selfie con James Hibberd, giornalista di Entertainment Weekly, che ha poi riportato la notizia tramite il sito.