The Forger: John Travolta non rimpiange nulla della sua carriera e ne parla in una intervista

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John Travolta è un vero enigma. Per i cinefili e gli amanti della cultura pop, Il sessantenne attore è considerato all’unanimità un intrigante giocoliere di performance iconiche del cinema, oltre che ad altre vicende collegate all'ambito della sfera privata, come saper guidare un aereo di linea o il suo coinvolgimento con scientology. Dopo il salto potete trovare alcuni estratti dell'intervista in cui parla di The Forger, ma anche di altre vicende riguardo la sua carriera, della quale egli stesso dice di non rimpiangere nulla, in quanto ha avuto la possibilità di fare quello che voleva.

The Forger racconta la storia di Ray Cutter (Travolta), un ex-bambino-artista prodigio diventato poi un ladruncolo, che prova a comprare la sua libertà dalla prigione per passare del tempo col figlio malato. Ray dovrà incontrare il padre (Plummer), con il quale sarà portato a svolgere un ultimo grande lavoro per ripagare il gruppo che gli ha finanziato la libertà anticipata. 

  • Con The Forger, l'aspetto della storia che ho trovato più coinvolgente è stato il rapporto tra il tuo personaggio e suo figlio sullo schermo, interpretato da Tye Sheridan. Non ho potuto fare a meno di percepire come, data la tua storia personale con tuo figlio, questo ha influito a calarti nel personaggio:  Ognuno di noi ha la sua vita, ed è quella che ha vissuto, e non se ne può fare a meno. Mi vesto, quindi, di tutto ciò che ho vissuto. Ma sono anche un attore che vive il momento. Quando ho guardato Tye, io fingevo che fosse mio figlio, e ho cercato la sua reazione biologica verso di me, e viceversa. Ponendo lo sguardo alle esperienze personali, può farti andare certamente ad un livello più profondo. Quando ho fatto La Febbre del Sabato Sera, la mia ragazza era appena deceduta e non ero consapevole del fatto che mi portavo dentro la sofferenza della sua scomparsa. Ma nella scena in cui la ragazza mi bacia sulla guancia, mi sono messo a piangere. La sua tenerezza mi ha fatto piangere. Quanto di questo avesse a che fare con la mia vita personale o no, io non lo so, ma c'è sempre un mix di ciò di cui ti stai vestendo come un essere umano e la letteralità dello script.

Nell'intervista si parla anche degli innumerevoli ruoli o curiosità incontrate dall'attore sia nei suoi innumerevoli film che altrove, in particolare, gli è stata finalmente posta questa domanda riguardo a Pulp Fiction:

  • Avete una teoria su ciò che c'è dentro la valigetta? [Ride] "No, non c'è l'ho. Mi ha solo detto (Tarantino?), 'cerca di essere completamente impressionato... come qualcosa che non hai mai visto prima'. Ma io non ho una teoria".

Infine:

  • Hai dei rimpianti di carriera? Forse ... Battaglia per la Terra? Niente da fare, stai scherzando? Perché mai dovrei rimpiangere qualcosa? Ho avuto il potere di fare quello che volevo, e ho scelto un libro che pensavo degno per farne un film. E' un bel film. E' un buon film. Anche in questo caso, i media lo hanno confuso con il suo collegamento con Scientology"

Battaglia per la Terra (Battlefield Earth) è un romanzo di fantascienza pubblicato da L. Ron Hubbard nel 1982. Hubbard è anche il padre fondatore di Scientology. La pellicola non ha riscosso molto successo al box office nel 2000, anno di uscita nelle sale, tuttavia ha collezionato un enorme quantità di Razzie Awards, l'equivalente dei premi Oscar ma conferiti al peggior film dell'anno.