The Batman, l'ispirazione da tutti i ruoli di Pattinson: ce lo racconta Matt Reeves!

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Era da molto tempo che non assistevamo a un cinecomic così stratificato come The Batman. Ambientazioni in noir, caratterizzazione dei personaggi e soprattutto meccanica dei combattimenti: da dove ha preso ispirazione Matt Reeves. Il regista risponde a tutte le nostre domande in questa video-intervista con Pattinson e Kravitz.

Già preso dalla lavorazione dei prossimi spin off di The Batman, il suo acclamatissimo regista ha comunque trovato il tempo per raccontarsi e raccontare il suo film alla redazione di Everyeye. La sua è una reinterpretazione di Batman senza precedenti, strettamente legata alla nuova incarnazione portata su schermo da Robert Pattinson. Nella storia del personaggio, gran parte della sua fortuna – o della sua sfortuna – è stata legata alla scelta dei suoi interpreti e al modo in cui ognuno di essi ha portato la propria, personale esperienza attoriale. Questa l’intuizione di Matt Reeves.

Negli ultimi giorni, il regista si è già prodigato, per esempio, in commenti sulla teoria di The Batman come film delle origini. Ma in questa video intervista ha approfondito il legame fra il perosnaggio e il suo interprete: “Quando scrivevo ho cercato di conoscere quanti più giovani attori possibili, persone dell’età giusta, perché sapevo che questo fosse un Batman giovane. Ho seguito il lavoro di Rob da Twilight perché ha iniziato a lavorare con tutti questi registi davvero interessanti come Claire Denis, Robert Eggers, James Gray e David Cronenberg. Ha sempre svolto un lavoro affascinante, era come un camaleonte. Cambiava, si trasformava. Ogni suo personaggio ha una voce diversa, un aspetto diverso, un’atmosfera diversa e un lavoro incredibile”.

Gran parte di questa ispirazione, Reeves potrebbe averla tratta anche per le meccaniche dei combattimenti, stranamente fluidi proprio grazie – non l’avremmo mai detto – alla comodità del costume di The Batman. Ci racconta Robert Pattinson assieme a Zoë Kravitz: “Ci siamo allenati per mesi insieme. Penso che più hai familiarità con i combattimenti, più puoi rilassarti e quindi aggiungerci l’elemento giocoso. Penso che non avessimo provato abbastanza e quindi cercavamo di farci strada coi muscoli attraverso quelle scene di combattimento. Inizialmente sembrava tutto così rigido. Quando non si prova abbastanza poi sembra che gli attori stiano solo cercando disperatamente di ferirsi a vicenda”.

In conclusione, Reeves è tornato sulla scelta di Pattinson: “Mentre scrivevo, qualcuno mi ha detto: ‘Dovresti vederlo in Good Time’. Che è un film dei Fratelli Safdie. E in quel film aveva una spinta incredibile e disperata. Era così ossessivo. E ho pensato: ‘Questa è la spinta ossessiva che cerco in Batman’. Appena ho visto quel film ho capito che lui era il ragazzo giusto senza sapere se lui avrebbe voluto essere Batman. Perché dopo aver fatto tutti questi film d’autore avrebbe voluto fare un altro blockbuster”. La risposta, per fortuna, la conosciamo.