The Amazing Spider-Man, un film incompreso: 5 ottimi motivi per rivalutarlo

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Più si avvicinava l'arrivo di No Way Home nelle sale, più una domanda continuava a girare: chi è il miglior Spider-Man? La risposta era sempre la stessa: proprio quello che ha bisogno di aggiungere l'aggettivo, The Amazing Spider-Man. L'incarnazione di Andrew Garfield è sempre stata incompresa: ecco 5 motivi per rivalutarla.

Da quando si è iniziato a vociferare, fra i tanti easter egg di Spider Man No Way Home, della presenza di tutte e tre le incarnazioni dell’Uomo Ragno apparse su grande schermo (Tobey Maguire, Andrew Garfield, Tom Holland), una sola domanda si è fossilizzata nella mente dei fan: chi era il migliore? Quando poi sono seguiti i record al botteghino di Spider Man No Way Home, semplicemente ineguagliabili, la medaglia di bronzo è andata direttamente a Andrew Garfield, nonostante una scena dal sapore metacinematografico – per chi l’ha visto – volesse risollevarlo. Ma ecco cinque buoni motivi per cui (forse) non gli è stata prestata la giusta attenzione.

Il passato: Il primo film della dualogia di Marc Webb è l’unico che mostra l’infanzia di Peter Parker e soprattutto ci presenta i suoi genitori e il momento della loro misteriosa scomparsa. È un aspetto importantissimo, come per il Bruce Wayne di The Batman, per capire la psicologia del personaggio e la sua condizione di orfano.

La Oscorp: Completamente assente nella Home Saga e centrale solo nel primo dei film di Raimi, l’azienda di Norman Osborne e i suoi scienziati non sono mai stati così centrali come nei film di Webb. Un mondo che rappresenta per Peter, piccolo genio, il contraltare di riscatto rispetto alla situazione scolastica, in cui si fa poca attenzione al contesto di formazione degli altri film e la si usa solo per mostrare i costanti episodi di bullismo di cui è vittima Peter.

Andrew Garfield: Nulla togliere alle interpretazioni di Holland e Maguire, ma dal punto di vista dell’espressività e delle movenze del corpo, Garfield si colloca decisamente su un altro livello attoriale. Donando una dinamicità e un’elasticità inedita al personaggio, facilitate anche da un costume rinnovato, ha aggiunto al personaggio qualcosa che le altre saghe avevano lasciato (forse volutamente) in disparte. Lo Spidey di Garfield insomma, è più ragno che uomo.

La regia: Nonostante sia Sam Raimi il grande maestro dell’horror ad aver lavorato in Casa Marvel, e che ora tornerà in Doctor Strange in the Multiverse of Darkness, è stato Marc Webb a donare le tinte più horror alla propria saga. L’aracnofobia si avvertirà copiosa in molte scene del film, oltre a una regia che valorizza fortemente le coreografie dei combattimenti.

L’amichevole eroe di quartiere: Nella storia dell’Uomo Ragno, ciò che è sempre stato centrale è il suo rapporto con il contesto urbano e con la città di New York in particolare. Nei film di Webb, la città è protagonista di molte sequenze aeree, valorizzata nei suoi vicoli stretti e nei caratteristici condomini in mattoni. Per arrivare alla scena finale, dove è la cittadinanza stessa ad attivarsi per sconfiggere Lizard.

Avevate già notato questi aspetti o erano proprio quelli che vi erano rimasti indigesti? Ditecelo nei commenti!

The Amazing Spider-Man

The Amazing Spider-Man
  • Distributore: Sony Computer Entertainment
  • Genere: Comics / Fumetti
  • Regia: Marc Webb
  • Interpreti: Andrew Garfield, Emma Stone, Rhys Ifans, Martin Sheen, Sally Field, Denis Leary, Campbell Scott, Irrfan Khan
  • Sceneggiatura: James Vanderbilt
  • Sito Ufficiale: Link
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