Sylvester Stallone parla di Dolph Laungren e del perché lo odiava così tanto all'inizio

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Il 26 settembre lo rivedremo in sala nell'atteso Rambo: Last Blood, ma Sylvester Stallone già lo scorso novembre era tornato nei cinema con l'ottimo Creed II al fianco di Michael B. Jordan e di Dolph Lundgren, quest'ultimo richiamato a interpretare il russo Ivan Drago, allenatore del figlio Viktor Drago.

La prima apparizione di Lundgren nel franchise sportivo era comunque avvenuta nell'amatissimo Rocky IV, dove una volta ucciso sul ring Apollo Creed, accettava la sfida dello Stallone Italiano, perdendo davanti a tutti i suoi compatrioti e venendo in sostanza allontanato dal partito e dalla luci della ribalta. Ospite da Jimmy Fellon per presentare Last Blood, così, Stallone ha avuto modo di chiacchierare anche del personaggi di Rocky, rivelando di "aver davvero odiato Lundgren". Ecco le sue parole:

"Per Rocky IV cercavo qualcuno di davvero viscido, grosso e orribile. Come un primitivo. Purtroppo non riuscivo a trovare nessuno se non wrestler davvero giganteschi o giocatori di football. Poi un giorno, improvvisamente, si aprirono le porte con questa nuvola di fumo con la luce alle spalle e ne uscì questa cosa con i capelli perfettamente allineati sulla fronte, altissima, con le spalle larghe così. Era praticamente tutto perfetto. Cioè, persino i suoi polpacci uscivano fuori dai vestiti. Era solo muscoli. Quei suoi occhi azzurri cominciarono a scavarmi nell'anima. Era come il vero Terminator e pensai solo 'dio, odio questo tipo. Lo odio'. Era troppo di bell'aspetto. Troppo perfetto. Se lo odiavo io, allora poteva odiarlo anche il mondo. Sembrava qualcosa che veniva da 1000 anni nel futuro. Non era il solito gigante tutto muscoli che vedevi ai provini. Era brillante, bello, intelligente, molto sveglio".

Ed ecco svelate le ragioni.