Suspiria: Luca Guadagnino parla del suo remake e dei possibili sequel!

Suspiria: Luca Guadagnino parla del suo remake e dei possibili sequel!
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Luca Guadagnino, regista di Chiamami col tuo Nome, poche ore fa ha parlato del suo nuovo film, Suspiria, remake del cult horror diretto da Dario Argento nel 1977.

"Ho visto per la prima volta il poster del film di Dario quando avevo 11 anni nel 1982" ha dichiarato Guadagnino. "Ho visto il film due anni dopo. Ha avuto un effetto incredibile su di me. L'idea di provare a trasferire l'emozione esplosiva che ho sentito all'epoca in un nuovo film è iniziata quasi immediatamente. Il film di Dario è evocativo per tanti aspetti, tra cui la maternità. È la storia di un gruppo di donne unite da obiettivi oscuri. C'è qualcosa a cui non riesco a smettere di pensare. Nonostante tutta la violenza che c'è nel suo film, si tratta sempre e comunque di una splendida fiaba. C'è qualcosa di molto seducente in questo."

Sulla riluttanza di alcuni attori nel girare scene particolarmente cruente, Guadagnino ha affermato: "Nessuno si è mai rifiutato di fare qualcosa. Il cast ha avuto il coraggio di fare tutto. Dakota, Mia, Jessica, i ballerini, tutti loro. Nessuno era timido da ciò che ci aspettava. Ci incoraggiavamo l'un l'altro. Mi piace pensare che i miei film siano una festa di otto, nove, dieci settimane. Ci siamo divertiti tanto."

A quanto pare Guadagnino non si è ispirato solo al film originale di Dario Argento per realizzare il suo remake: "Ho avuto diverse conversazioni con David Kagjanich [lo sceneggiatore, ndr] nelle quali abbiamo stabilito che entrambi volevamo abbracciare la potenza del cinema tedesco, in particolare il cinema di Rainer Werner Fassbinder degli anni '70. Con il mio scenografo guardavamo molto a Fassbinder, ma anche al grande pittore Balthus che era famoso per i suoi dipinti onirici e che ritraeva giovani ragazze in ambienti misteriosi. Il colore e la tavolozza di Balthus sono molto evocativi. Dario e il suo direttore Luciano Tovoli hanno lavorato sui colori primari in modo definitivo e non volevo andare esattamente nella stessa direzione. Abbiamo anche pensato all'arte femminista radicale degli anni '70, che guardava molto alla violenza sul corpo femminile."

Il regista ha anche ringraziato Amazon per il supporto e la fiducia concessagli, grazie alla quale non è stato costretto a preoccuparsi delle reazioni del movimento MeToo: "La maggior parte del cast è formato da donne. La mia relazione con i miei artisti è una collaborazione reciproca, come un tango. Quando dovevamo ritrarre la violenza, lo abbiamo fatto insieme. La violenza nel film non è proposta in modo gratuito, non va a violare l'identità femminile, è un po' più stratificata e complessa di così e spero che la cosa sia evidente durante la visione del film. Ho avuto partner brillanti in Amazon. Hanno supportato e condiviso la visione di questo film. Essendo un film mainstream, è un ottimo esempio di come con le persone giuste e la prospettiva giusta si possa creare un film mainstream che però sia anche molto audace. Non pensavamo all'empowerment femminile in quel modo, l'unica cosa che volevamo era realizzare il miglior film possibile. È problematico quando qualcosa diventa un argomento che devi assolutamente affrontare. Per me è più importante essere focalizzati solo ed esclusivamente sul film."

Inoltre, il regista ha messo fine alle speculazioni secondo cui Tilda Swinton avrebbe interpretato due ruoli: a quanto pare l'attore 82enne Lutz Ebersdorf esiste davvero, e non è uno pseudonimo.

"Volevamo avere una faccia nuova. Qualcuno che fosse nato sullo schermo con questo film. Volevamo qualcuno che potesse incarnare in qualche modo la tragedia del ventesimo secolo. Il suo personaggio vuole provare a sopravvivere ma anche a recuperare ciò che ha perso. No, non si tratta di Tilda."

Infine, Guadagnino ha parlato del giudizio di Dario Argento, ha rivelato la concreta possibilità di realizzare un sequel e ha avvertito della particolare scena post-credit.

"Dario ha visto il film. È uno dei nostri produttori associati. Ho fatto una bella chiacchiera con lui a riguardo, ma credo che tocchi a lui dire quello che ha pensato al riguardo. [...] All'inizio stavamo per intitolare il film Suspiria: Parte Prima, ma non volevamo che sembrasse un'opera che non fosse in grado di stare da sola, di essere a se stante. Sinceramente, sarei molto interessato ad esplorare l'origine di Madame Blanc e di Helena Marcus e anche il futuro di Suzy Bannion. Quindi forse. Dovremo vedere come va il film. Ma io e Tilda pianifichiamo nuovi film ogni giorno. Un nuovo capitolo di questo mondo potrebbe essere un'idea. Dobbiamo vedere come reagisce il pubblico. Nella scena post-credit, per esempio, un personaggio sta guardando verso qualcosa fuori campo. Penso che sarebbe interessante scoprire cos'è quel qualcosa ..."

Suspiria
verrà presentato durante il Festival di Venezia.