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Recensione Cinema
Diabolik - Chi sei? Recensione: l'atto finale si salva in corner
6.5

Le speranze per la director's cut di Suicide Squad sembrano più vive che mai, tanto che in queste ore il regista David Ayer ha parlato della cosiddetta 'Ayer Cut', la versione integrale del cinecomix DC del 2016 con protagonista Margot Robbie.
Nel corso di un'intervista concessa al podcast Real Ones di Jon Bernthal, il regista non le ha mandate certo a dire ai meccanismi interni all'industria di Hollywood, lanciandosi in una metafora a dir poco grafica per difendere la sua versione originale di Suicide Squad, a quanto pare molto diversa dal film uscito nelle sale e distribuito in home-video per Warner Bros.
"Hollywood, dico sempre, è come guardare qualcuno che ami farsi scopare da qualcuno che odi", ha detto Ayer. “Il punto più basso della mia carriera è stato Suicide Squad. Quella storia mi ha davvero distrutto. Venivo dal successo di Fury, giusto? Avevo praticamente le chiavi della città in mano, avrei potuto fare qualsiasi cosa: e ho deciso di gettarmi in questo grande viaggio che è stato Suicide Squad. E non ho rimpianti: è stata un'esperienza autentica, con il mio cast siamo entrati gli uni nelle anime degli altri, è stato grande e abbiamo creato un film straordinario. E poi è uscito il primo Deadpool, e non avendo mai testato Batman v Superman si aspettavano un risultato diverso e quindi hanno deciso di far assomigliare il mio Suicide Squad a Deadpool: 'Okay, ora trasformeremo il film oscuro e pieno di sentimento di David Ayer in una fottuta commedia.'"
Per altri contenuti, scoprite nuovi dettagli sulla Ayer Cut di Suicide Squad.
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