Star Wars rivisto da.....Jean-Paul Sartre??

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Abbiamo visto ogni genere di mash-up, montaggio, parodia e chi più ne ha più ne metta dedicato a Star Wars di George Lucas. Ma una sua rilettura in chiave esistenzialista, francamente, ancora mancava. Adesso però è arrivata e la potete trovare in calce a questa news. Come specificato nelle info del video, tutti i sottotitoli, ad eccezione di alcune espressioni idiomatiche, sono delle citazioni da Jean-Paul Sartre, uno dei massimi esponenti dell'esistenzialismo. Eccovi un piccolo estratto della voce di Wikipedia a lui dedicata.

Sartre rimane molto influenzato dal pensiero di Husserl, anche se poi lo usa in modo originale, perché sin dai suoi primi studi egli vi imprime una forte critica psicologistica che sarà poi solo soppiantata da quella politica dopo il 1946. La prima fase del pensiero di Sartre è segnata dall'opera L'essere e il nulla, pubblicata nel 1943, che rimane l'opera principale a testimonianza del suo esistenzialismo ateo. Il tema principale posto in essa è la fondamentale libertà di realizzarsi di ogni uomo come uomo-dio e l'ineludibilità di rimanere sempre un dio-fallito. Ciò che evidenzia il fallimento è l'angoscia che attanaglia l'uomo nel vivere il suo esistere come una libertà fasulla, basata sul nulla: "Questa libertà, che si rivela nell'angoscia, può caratterizzarsi con l'esistenza di quel niente che si insinua tra i motivi e l'atto. Non già perché sono libero, il mio atto sfugge alla determinazione dei motivi, ma, al contrario, il carattere inefficiente dei motivi è condizione della mia libertà. E se si domanda qual è questo niente che fonda la libertà, risponderemo che non si può descriverlo perché non è, ma si può almeno indicarne il senso, in quanto questo niente è stato per l'essere umano nei suoi rapporti con se stesso. Corrisponde alla necessità per il motivo di non apparire come motivo altro che come correlazione di una coscienza "di" motivo. In una parola, poiché rinunciamo all'ipotesi dei contenuti di coscienza, dobbiamo riconoscere che non vi sono motivi "nella" coscienza ma solo "per" la coscienza. E per il fatto stesso che il motivo non può sorgere come apparizione, si costituisce da sé come inefficace".