Spotlight, Mark Ruffalo: «Il Papa curi le ferite della Chiesa con questo film»

Dopo Everest, che ha aperto la Mostra del Cinema di Venezia, è toccato a Spotlight continuare a cercare di trasmettere emozioni forti: il regista Tom McCarthy ha lasciato l'onere di parlare della pellicola a Mark Ruffalo e a Stanley Tucci, arrivati al Lido per rappresentare il cast del film.

«Non voglio abbattere il sistema ma vorrei soltanto dire la verità: spero davvero che il Papa, così come tutto il Vaticano, utilizzi questo film, questa storia sobria e semplice, come opportunità per cominciare a curare tutte le ferie che la Chiesa cattolica ha provocato in questi anni. Non solo per le vittime, ma anche per tutti quelli che, dopo aver scoperto questa vicenda, si sono sentiti confusi» ha detto Mark Ruffalo, al quale ha fatto seguito Stanley Tucci, leggermente più ottimista rispetto al collega: «Se qualcuno riuscirà a fermare gli abusi quello è Papa Francesco: è straordinario e ha combattuto questo problema come nessuno ha mai fatto prima di lui nei secoli precedenti».

Spotlight ripercorre le vicende del gruppo di giornalisti nel 2002 vinse il Pulitzer per l'inchiesta portata avanti nella città di Boston, dalla quale emerse un grave caso di omertà generale raccogliendo prove contro 70 preti e dimostrando che la pratica più diffusa tra di loro fosse l'abuso su minori: il vescovo Law, conscio della situazione, patteggiava con le famiglie delle vittime con un rimborso e un temporaneo trasferimento del reo a un'altra parrocchia, salvo poi ristabilire il tutto poco dopo tempo.