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Recensione Cinema
Dredd - Il giudice dell'apocalisse Recensione: un cinecomic ispirato
7.5

Stasera su Iris a partire dalle 21:15 tornerà in onda Gli Spietati, leggendario western del 1992 prodotto, diretto e interpretato da Clint Eastwood, che dopo tanti successi nel far west diede vita a quello che è considerato unanimemente il suo capolavoro.
Eastwood, che per tutta la sua carriera - e ancora oggi - ha inseguito e allestito un sofisticato discorso sull'invecchiamento tanto del corpo quanto del cinema stesso, fa confluire ne Gli Spietati tutti i suoi temi a lui più cari sentenziando di fatto la fine di un genere, che da quel momento - salvo alcuni casi eccezionali - in linea di massima non avrebbe fatto altro che seguire il percorso tracciato dall'autore.
Anticlimato e decostruzionista, racconta l'epica del mondo di frontiera svuotandola dell'enfasi che l'aveva riempita fino a quel momento, sia nell'epoca classifica di Hollywood sia negli anni del revisionismo: è una storia di vecchi fuori dal loro tempo, di falsi miti e leggende montatissime erette solo a parole e mai coi fatti, che vengono sistematicamente contraddetti (si veda la storia di Bob l'inglese, classico eroe western che però il film si diverte a depotenziare di scena in scena).
Il film sfatò anche un altro mito, quello del Clint Eastwood eterno perdente a Hollywood: prima de Gli Spietati si pensava che Eastwood non avrebbe mai vinto aglio Oscar, e lui stesso disse: "Primo, non sono ebreo. Secondo, guadagno troppi soldi. Terzo, e soprattutto, non me ne frega un cazzo". Il film ricevette nove nomination e vinse quattro Oscar, inclusi film dell'anno e miglior regia a Eastwood.
Successivamente l'attore/regista avrebbe vinto altre due statuette, di nuovo al miglior film e al miglior regista per Million Dollar Baby, incluso un quinto Oscar speciale Irving G. Thalberg Memorial Award e sei altre nomination.
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