Spider-Man: Un Nuovo Universo, i registi commentano la scelta di Miles come protagonista

Spider-Man: Un Nuovo Universo, i registi commentano la scelta di Miles come protagonista
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Spider-Man: Un Nuovo Universo è uno di quei film che, dopo averlo visto, ti lascia con moltissimi pensieri in testa ed emozioni nel cuore, grazie alle strabilianti animazioni e ad uno storytelling raffinato, incentrata sulle vicende del giovane e determinato Miles Morales. Ne hanno parlato i registi del film, in una recente intervista del LATimes.

Ebbene sì, tra le miriadi di versioni dell'Uomo Ragno del vasto Multiverso dei Marvel Comics, Peter Ramsey, Bob Persichetti e Rodney Rothman hanno deciso di attingere a piene mani dall'iterazione Ultimate del personaggio, cambiando le carte in tavola e restituendo, allo spettatore, una versione fresca e frizzante del celebre supereroe.

Oltre ai registi, durante il Q&A hanno avuto modo di intervenire anche i produttori del film, Phil Lord e Christopher Miller, che hanno approfondito il discorso relativo alle scelte compiute in fase di lavorazione, così come del messaggio che si è voluto veicolare durante la visione del film:

"Fin da subito, abbiamo messo in chiaro che avremmo lavorato al progetto solo se si fosse incentrato su Miles Morales. Volevamo realizzare un film che permettesse alla gente di sentirsi potente, importante e necessaria a questo mondo." I due poi proseguono, parlando delle principali fonti di ispirazione, che hanno permesso al film di trovare il giusto equilibrio tra originalità e omaggio artistico ad altre opere, menzionando il Braccio di Ferro di Robin Williams, così come lo stile dei fratelli Coen: "la loro roba è sempre molto inaspettata, ma comunque basata su fondamenta reali, che si affidano alla forza delle relazioni, delle osservazioni."

Il co-regista Peter Ramsey si è invece soffermato su come l'approccio "animato" alla storia gli abbia permesso di mettere in piedi una vicenda molto vicina al mondo fumettistico: "per noi, avere a disposizione un medium come l'animazione, significa non doversi necessariamente affidare a qualcosa di necessariamente fotorealistico. Vi sono quindi tante cose che ci hanno permesso di avvicinarci allo stile prettamente fumettistico. Non si è trattato di una scelta stilistica o robe simili, ma di trovare il giusto modo di far confluire i messaggi veicolati originariamente dal fumetto, in modo tale da colpire e impressionare in maniera più incisiva gli spettatori."

Ed effettivamente, accettando l'incarico di dirigere il film, tutti e tre i registi sono andati incontro a decisioni inizialmente rischiose, ma che hanno permesso al progetto di essere qualcosa di fuori dal comune. Prosegue Bob Persichetti, parlando di Miles in quanto a personaggio: "volevamo mostrare che, attraverso la diversità che contraddistingue ogni Spider-Man, ognuno avesse comunque qualcosa in comune con gli altri, permettendo quindi a Miles di ricevere la giusta spinta a diventare la versione di sé migliore possibile."

Il film dedica ampio spazio al rapporto tra Miles (eroe giovane e inesperto) e una versione adulta e inedita di Peter Parker (proveniente, per l'occasione, da un universo alternativo in cui ha apparentemente perso ogni speranza). Durante la narrazione, i due trovano il modo di influenzarsi a vicenda, restituendo allo spettatore una performance sincera e credibile, merito anche dello straordinario lavoro in sala di doppiaggio svolto, tra gli altri, da Shameik Moore e Jake Johnson.

Attualmente, il film è candidato nella categoria Miglior Film d'Animazione per la prossima edizione degli Oscar, durante la quale sono in molti a sperare nella vittoria del magnifico film prodotto da Sony Pictures.