Spider-Man: Homecoming, Daley sull'inclusione di un'iconica scena del fumetto

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Seguendo sempre le parole di John Francis Daley e John Goldestein rilasciate ai microfoni dell'Hollywood Reporter, i due co-sceneggiatori hanno spiegato il perché dell'inclusione in Spider-Man: Homecoming di un'iconica scena del fumetto molto cara ai fan.

[ATTENZIONE SPOILER!!!]

Dopo un combattimento con l'Avvoltoio (Michael Keaton), Spider-Man viene letteralmente sotterrato da un cumulo di macerie, creduto quindi morto dal villain. In realtà Peter è vivo ma in pessime condizioni, e la scena della sua ripresa morale e fisica è un chiaro riferimento alla scena dell'albo The Amazing Spider-Man #33 disegnata al tempo dal grande Steve Ditko.

Gli sceneggiatori hanno rivelato al riguardo: «Quell'allusione era qualcosa che Kevin Feige voleva fosse inserita nello script, perché incarnava la lotta che Peter Parker stava affrontando, dove era lui stesso il suo più grande nemico in un certo senso, capendo di doversi accettare prima di poter fare qualcosa di utile per aiutare il mondo. Lo abbiamo inserito nella scena con molti dubbi e con un senso di impotenza, così da poter osservare davvero il suo volto bambino vicino a quello del supereroe. Lo senti. Urla chiedendo aiuto perché crede di non potercela fare e nel contesto di quel flashback con Tony capisce che è quello il suo più grande problema: non avere fiducia in sé stesso per uscire da quella situazione».

Nell'opera originale, invece, Spider-Man veniva schiacciato dalla macerie del laboratori del Dottor Octopus, ma il senso di colpa per la morte dello Zio Ben e la volontà di salvare Zia May gli ridanno coraggio e motivazione per trovare le forze e uscire di lì.