Solo: A Star Wars Story, lo sceneggiatore ammette il suo scetticismo iniziale sul progetto

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Attraverso il libro The Art of Solo: A Star Wars Story che racconta la genesi e il dietro le quinte del film di Ron Howard, il co-sceneggiatore Jonathan Kasdan ha riportato alcune sue dichiarazioni.

Innanzitutto, quest’ultimo ha ammesso di essere stato scettico nei confronti del progetto prima di mettersi a scrivere il film con suo padre Lawrence. Quando la Lucasfilm annunciò la pellicola nel 2015, tutti i fan della saga rivelarono le loro perplessità e la preoccupazione maggiore riguardava ovviamente la scelta di un attore che sostituisse nell’immaginario collettivo il carisma di Harrison Ford.

Avevo dei sentimenti contrastanti nel realizzarlo con lui [Lawrence Kasdan, ndr.], perché ero scettico all’idea che si potesse realizzare un buon film sulla gioventù di Han. Di solito non mi piacciono i prequel, perché si annulla la suspense sul destino del personaggio, che sappiamo già sopravvivrà, per forza, lo vediamo nei film successivi”.

Il più giovane dei Kasdan ha poi rivelato che la spinta definitiva che lo ha convinto è stata la morte di Han Solo ne Il Risveglio della Forza. Non solo il personaggio di Alden Ehrenreich non sarebbe stato introdotto con quello di Ford ancora in vita, ma avrebbe garantito una perfetta connessione tra lui e la saga degli Skywalker.

Solo racconta il passato da fuorilegge del giovane Han (Alden Ehrenreich), che ha dovuto passarne di tutti i colori prima di diventare un eroe della ribellione. Il film si colloca narrativamente tra La Vendetta dei Sith e Una Nuova Speranza, e ci mostra finalmente le avventure che Han cita nei primi film della saga, come l'incontro con Lando Calrissian (Donald Glover) e di conseguenza la prima leggendaria avventura a bordo del Millennium Falcon: la rotta di Kessel.

Il film è nelle sale italiane dallo scorso 23 maggio.