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Marco Danesi
Che si tratti di performance o di effetti visivi, le scene catturate sott'acqua sono da sempre una grande sfida per i registi di tutto il mondo, che, al fine di ottenere la miglior resa possibile e suscitate lo stupore dello spettatore, spesso hanno ignorato il comfort e, a volte, anche la sicurezza degli attori ed utilizzato fondi da capogiro.
Si pensi, per esempio, alle scelte di James Cameron nel suo colossale Titanic, nel quale, le riprese del viaggio del transatlantico in mare e del suo naufragio furono realizzate in una grande piscina cisterna costruita appositamente nella Bassa California messicana.
Qui la 20th Century Fox acquistò una porzione di 16 milioni di metri quadrati di costa, dove costruì costruire una cisterna esagonale di circa 37.000 metri quadri, contenente 76 milioni di litri d’acqua.
Ed in questo senso, il live-action de La Sirenetta (qui trovate la nostra recensione del live-action Disney La Sirenetta) non fa di certo eccezione: il cast e la troupe hanno dichiarato che la parte più difficile, stancante ed impegnativa dell'intera esperienza sia stata lavorare in fondo al mar.
Il regista Rob Marshall ha infatti dichiarato a Deadline di aver dovuto interrompere le riprese in svariate occasioni per assicurarsi che tutti i componenti della squadra respirassero e che l'attrezzatura subacquea non finisse erroneamente nell'inquadratura.
"Come faccio a realizzare un musical subacqueo? Nessuno l'ha mai fatto prima!" si è chiesto, ponendosi come obiettivo primario quello di mantenere viva la magia per il pubblico, senza portare sugli schermi le riprese dell'attrezzatura che potessero guastarne l'incanto.
E per far in modo che tutto avvenisse, non ci è voluto di certo poco e nulla poteva essere lasciato al caso. Il co-protagonista Jonah Hauer-King, alias Eric, ha parlato dello spiccato perfezionismo del regista, per il quale "potevano volerci ore, settimane" per far sì che una scena fosse ritenuta buona.
E, visti i risultati al box-office della Sirenetta, i sacrifici di Eric e Ariel, interpretata da Halle Bailey, sono valsi la pena: nonostante le polemiche alla vigilia e l'accoglienza della critica, il live-action diretto da Marshall ha trionfato al botteghino, conquistando ben 118 milioni di dollari negli Stati Uniti nei suoi primi quattro giorni di programmazione.
Un esordio ai livelli di Top Gun e de I Pirati dei Caraibi, ma, visti gli esorbitanti costi di produzione e l'enorme lavoro dietro alla riprese sott'acqua, il film dovrà continuare su questa strada per far sì che Rob Marshall e mamma Disney possano realmente ritenersi soddisfatti del risultato.
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