Secondo Todd Philips il politically correct sta rovinando il cinema comico

Secondo Todd Philips il politically correct sta rovinando il cinema comico
di

L'exploit dell'inedito Todd Philips di Joker è stata una sorpresa un po' per tutti: non che il regista non godesse della stima di appassionati e addetti ai lavori, ma di certo nessuno si sarebbe mai aspettato che dalla mente di Una Notte da Leoni potesse venir fuori un'opera tanto controversa e dark.

A spiegare il motivo del suo arrivederci (non crediamo si tratti di un addio) al cinema comico è stato lo stesso Philips, che ha parlato di come a suo modo di vedere ci sia attualmente un'attenzione eccessiva all'evitare di offendere questa o quell'altra minoranza e di come ciò renda praticamente impossibile il lavoro di chi vorrebbe strappare una risata al proprio pubblico.

"Provaci a far ridere con questa cultura del fare attenzione a tutto. Sono stati scritti articoli sul perché le commedie non funzionino più, ve lo dico io perché, perché tutti quelli bravi a far ridere pensano: 'F*****o questa roba, non voglio rischiare di offendere nessuno'. È difficile discutere con 30 milioni di persone su Twitter, sai? Non puoi farlo, giusto? Quindi mi viene da pensare: 'Ho chiuso'. Ho chiuso, e sai cosa? Penso che ciò che tutte le commedie hanno in comune sia l'irriverenza. Quindi penso: 'Come faccio ad essere irrivenrente ma mandando a quel paese la comicità? Ecco come: prendiamo il mondo dei cinecomic e mettiamolo a soqquadro'. Ed ecco com'è venuto fuori Joker" ha spiegato il regista durante un'intervista a Vanity Fair.

Un altro motivo per cui il film con Joaquin Phoenix farà discutere, dunque, non che ce ne fosse bisogno: la questione violenza ha già allertato i cinema di tutto il mondo, tanto da spingere le sale americane a prendere misure di sicurezza straordinarie per la premiere. Prevedibile, comunque, un esordio col botto per Joker: le stime parlano di 80 milioni nel solo weekend d'apertura.