Secondo Cathy Yan evitare lo sguardo maschile in Birds of Prey è stato automatico

Secondo Cathy Yan evitare lo sguardo maschile in Birds of Prey è stato automatico
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Che Birds of Prey sarebbe stato un film in cui l'ottica femminile avrebbe rivestito un ruolo importantissimo era stato chiaro sin da subito, e in effetti quanto visto sullo schermo ha confermato la piena riuscita di quelle che erano le intenzioni della regista Cathy Yan.

Che sia piaciuto o meno, infatti, Birds of Prey è arrivato a noi come un film al femminile nel senso più radicale del termine, incentrato completamente sulle vicende delle sue protagoniste e narrato tramite i loro occhi (in particolare quelli di Harley Quinn, naturalmente).

Proprio sull'importanza del voler rifiutare il cosiddetto male gaze si è espressa ora la regista Cathy Yan, che ha però voluto specificare come il tutto sia stato frutto di un processo quasi automatico: "Non volevamo mostrare nulla che potesse risultare vulnerabile o pruriginoso. Sono state fatte scelte in totale libertà; eravamo sicure di star proteggendo le nostre attrici, anche in scene che raccontavano situazioni umilianti. Non è stata una cosa tipo: 'Rifiuterò lo sguardo maschile di ogni regista che sia venuto prima di me', è stata più una reazione inconscia, un riconoscere ciò che era giusto" ha spiegato la regista.

Sempre Cathy Yan ha recentemente parlato della reazione ottenuta quando propose il suo progetto per Birds of Prey; vediamo, intanto, quanto dovrà ancora incassare Birds of Prey per non diventare un flop.