Scream 5, quella scena uguale di Quentin Tarantino: "È solo una coincidenza"

Scream 5, quella scena uguale di Quentin Tarantino: 'È solo una coincidenza'
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A differenza degli innumerevoli sequel in uscita in questi anni, Scream 5 ha convinto pubblico e critica ponendosi come rispettosissimo omaggio a Wes Craven, discorso metacinematografico su tutta la storia dell'horror e anche su altri film, in particolare C'era una volta... a Hollywood. È davvero solo una coincidenza?

Grandi complimenti sono arrivati anche dalle star più impensabili a Scream 5, il nuovo capitolo della saga attualmente nelle sale e il primo senza il suo storico creatore e continuatore, nonché uno dei più grandi capostipiti del genere slasher: Wes Craven (Le colline hanno gli occhi, Nightmare), scomparso nel 2015. Prima dell’uscita, molti temevano l’ennesima operazione di ripescaggio immotivato, solo l’ultimo esempio di come le major stiano cercando di portare avanti saghe apparentemente concluse, spesso con risultati insoddisfacenti rispetto agli originali e con poca cura nel maneggiare il materiale di partenza. Delle copie o qualcosa che invece non c’entra niente con i primi capitoli.

In un certo senso, questo quinto Scream può apparire come una “copia” del primo capitolo risalente al 1996, ma in senso positivo: proponendosi come gigantesco e rispettosissimo omaggio al lavoro di Craven, quasi come un remake shot per shot che però si arricchisce di un gigantesco discorso sull’evoluzione dell’horror alla luce di venticinque anni di cinema, il film diretto da Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett sembra aver trovato la giusta formula. Basti solo pensare all’infinità di riferimenti alla saga di Scream, copiosi easter egg disseminati nel corso della pellicola.

Se poi ci si sposta oltre, nel panorama cinematografico tout court, di citazioni esplicite e non se ne ritrovano a decine, fin dalla prima scena madre della telefonata con Ghostface in cui si offre una comparazione fra la vecchia tradizione dell’horror e la nuova di cinema horror sperimentale, da Jordan Peele ad Ari Aster, da Babadook a It Follows. Ma per quelli con l’occhio più allenato (in realtà, era inconfondibile) una scena del finale avrebbe ricalcato, spiccicata, quella nella conclusione di C’era una volta... a Hollywod di Quentin Tarantino.

La star è la stessa, Mikey Madison, che in entrambi i casi (SPOILER) interpreta una maniaca omicida. Qui sembra fare la stessa identica fine (inquadratura compresa) del suo personaggio della Manson Family che attacca Cielo Drive. Prima martoriata dalla lotta, poi data alle fiamme – in Scream sui fornelli, nel film di Tarantino dal lanciafiamme di DiCaprio – e infine uccisa dal colpo di grazia mentre grida dal dolore quando tutti la credevano morta. Eppure, stando alle parole dell’attrice, si tratterebbe solo di una coincidenza: "Quando me l'hanno detto, ho pensato a una citazione divertente. Ma non è stata una scelta specifica da parte dei registi. Hanno anche discusso di cambiare la morte del mio personaggio, per evitare la coincidenza".

In realtà, ha spiegato Madison, le protesi da ustione volevano essere un omaggio a Freddy Krueger: “I registi sono i più grandi fan dell'horror di tutti i tempi, quindi hanno insierito qualsiasi tipo di easter egg possibile, specialmente se si tratta di un tributo a Wes Craven”. Voi credete alla versione della coincidenza? Nel frattempo, avete recuperato il primo, densissimo episodio di Every News in cui parliamo di Scream 6? Ditecelo nei commenti!