Gli sceneggiatori di Avengers: Endgame: "Il finale di Cap ha perfettamente senso"

Gli sceneggiatori di Avengers: Endgame: 'Il finale di Cap ha perfettamente senso'
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Avengers: Endgame si sta avviando ormai verso la fine della sua corsa al boxoffice, che non è chiaro se lo porterà a superare Avatar come miglior incasso di sempre, ma nel mentre di questa accesa sfida continuano le dichiarazioni sul film, questa volta proveniente degli sceneggiatori Christopher Markus e Stephen McFeely.

Ormai lo sappiamo: nonostante molti fan pensassero che sarebbe stato lui a sacrificarsi per salvare l'Universo da Thanos, alla fine è toccato a Tony Stark schioccare le Dita e cancellare dall'esistenza il Titano Folle, morendo nell'atto in un commovente addio che sarà a lungo ricordato. Steve, invece, torna indietro nel passato, rimette a posto le Gemme dell'Infinito nella varie linee temporali e scegli di costruirsi una vita con l'amata Agente Carter, riapparendo poi ormai anziano nel presente del MCU per consegnare il suo Scudo a Falcon.

Parlando ai microfoni di Variety, gli sceneggiatori hanno spiegato il perché Cap abbia deciso di restare nel passato, ammettendo come questo abbia comportato due decisioni importanti per lui: la necessità di trovare un erede per il suo Scudo è la prima. Pensando che tre guerre fosse sufficienti, Steve ha pensato bene di smettere e di aver ampiamente adempiuto al suo dovere. Dice Markus:

"Steve ha più di 100 anni. Ha combattuto la Seconda Guerra Mondiale, la Civil War e poi l'Infinity War. Ha lottato in tre guerre. Giunto in un determinato posto, penso, ha realizzato... ha capito di doversi prendere un po' di tempo per lui, vivere in modo normale e salutare. In un certo senso, penso che quando incontra il suo vecchio io all'Avengers Tower capisca come quel ragazzone sia più sano e forte di lui, decidendo di prendersi una pausa".

La seconda decisione importante è quella di vivere una seconda vita con Peggy Carter, e McFeely spiega come per loro fosse un finale naturale per il personaggio: "Abbiamo capito molto presto come quelli di Tony e Steve fossero degli archi narrativi incrociati. Tony è diventato via via sempre più altruista, mentre Steve egoista, ma in senso positivo. La Civil War è un ottimo esempio. A un certo punto abbia tirato su un muro, dando completezza a Tony con il suo sacrificio, con la perdita della sua vita, mentre a Steve facendogli scegliere di viverne una con il suo grande amore. L'idea era questa".

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