Scarface fu vietato ai minori, ma Brian De Palma si prese gioco del rating: ecco come

Scarface fu vietato ai minori, ma Brian De Palma si prese gioco del rating: ecco come
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Far rassegnare Brian De Palma al fatto che Scarface sarebbe stato vietato ai minori di 18 anni non fu impresa facile per l'MPAA: anzi, a conti fatti sarebbe più corretto dire che l'associazione fallì miseramente nel suo intento, facendosi bellamente raggirare dal regista.

Ma andiamo con ordine: al momento di far visionare il film perché se ne decretasse il rating De Palma vide assegnare alla sua opera una macabra X, vale a dire la classificazione che vieta il film a tutti i minori di 18 anni.

Il regista, però, non si arrese: alla MPAA vennero infatti consegnate altre due versioni di Scarface, con la terza che ottenne finalmente il rating R dopo addirittura un intervento di alcuni membri della squadra narcotici, che spiegarono come quell'ultima cut rendesse il film addirittura un'opera apertamente schierata contro il consumo di droga, e che sarebbe quindi stato giusto farla arrivare ad un pubblico quanto più vasto possibile.

Ed è qui che arriva la giocata da fuoriclasse di De Palma: il regista era infatti convinto che l'MPAA non riuscisse a cogliere le differenze fra le tre versioni del film, e che probabilmente nessuno dei membri avrebbe notato nulla di strano se in sala fosse finita la versione inizialmente classificata come rated X. Conclusione? Al cinema arrivò la prima cut di Scarface, ed il film uscì comunque come vietato ai soli minori di 17 anni non accompagnati: esattamente come previsto da De Palma, la MPAA non si accorse di nulla. Chissà se anche le cut scartate sarebbero valse al film con Al Pacino lo status di capolavoro che da decenni ormai gli si riconosce! Qui, intanto, trovate la nostra recensione di Scarface.