Roman Polanski condanna i media per come è stato raccontato l'omicidio di Sharon Tate

Roman Polanski condanna i media per come è stato raccontato l'omicidio di Sharon Tate
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Roman Polanski è pronto a presentare il suo atteso J'Accuse alla Mostra del Cinema di Venezia e nel comunicato stampa del film, reso noto da Deadline, è tornato a parlare dell'omicidio dell'allora moglie Sharon Tate.

"Il modo in cui le persone mi vedono, la mia 'immagine', ha iniziato a prendere forma con la morte di Sharon Tate" dice Polanski. "Quando è successo, anche se stavo già passando un periodo terribile, la stampa si è fatta trascinare dalla tragedia e, senza sapere come affrontarla, comprendolo in modo spregevole, ha implicato che facessi parte delle persone responsabili per il suo omicidio, in un contesto legato al satanismo."

"Per la stampa, il mio film Rosemary's Baby provava che fossi in combattuta con il Diavolo! E' durato diversi mesi, finché la polizia non ha finalmente scoperto i veri assassini, Charles Manson e la sua 'famiglia'" ha proseguito il regista. "E' come una palla di neve, ogni stagione di aggiunge uno strato. Storie assurde di donne che non ho mai incontrato nella mia vita mi accusano di cose che sarebbero successe mezzo secolo fa."

Parlando del processo che lo ha coinvolto in passato e le cui ripercussioni si sentono ancora oggi, Polanski ha aggiunto: "La maggior parte delle persone che mi attaccano non mi conosce e non sa niente di quel caso."

J'Accuse debutterà al Lido domani, 30 agosto. Per altre informazioni vi rimandiamo al programma di Venezia 76.