Roberto Benigni: imbrattata la statua, Vittorio Sgarbi rincara: "Andrebbe abbattuta"
Che Vittorio Sgarbi sia solito attaccare colleghi, tanto dello spettacolo quanto della politica, è cosa ormai risaputa, e solo ieri lo storico dell'arte ha commentato il caso della statua di Roberto Benigni imbrattata con vernice rossa con parole più aspre che mai.
Più volte il professore aveva espresso antipatia verso quel gesto d'affetto della cittadina di Manciano di Castiglion Fiorentino verso Benigni, suo illustre figlio, e solo il mese scorso aveva ribadito la sua posizione in occasione dello scandalo riguardante il vilipendio della statua di Indro Montanelli.
“Mi ritengo il 'mandante morale' di questo imbrattamento", ha dichiarata poche ore fa Sgarbi. "In realtà io avrei voluto abbattere quella statua. Non si fanno i monumenti ai vivi". Perché? Il motivo è semplice: "Non si fanno i monumenti ai vivi per due motivi opposti: perché una storia non si è ancora chiusa e quindi siamo fuori dalle regole, e poi perché è iettatorio per lo stesso personaggio. Uno, non si concede la gloria in vita. Due: questo evoca la morte prima che arrivi ”.
Sgarbi ha poi continuato condannando l'atto di vandalismo, ma rimanendo fermo sulla vicenda e spiegando in parte le ragioni del gesto: “Con le mie dichiarazioni ho stimolato gli autori di questo gesto. Che io non avrei fatto. Forse hanno voluto colpire un emblema del maschilismo, ancora più iattante e pervicace di ciò che viene contestato a Montanelli, l'unione con una bambina, cosa deprecabile e che in quel momento avveniva. In quella circostanza Benigni ha trattato la Carrà come un oggetto, con atteggiamento maschilista, sessista. Palpeggiata e stesa a terra. Si dirà: scherzava. Ma è uno scherzo di cattivo gusto, sgradevole. Insomma, rimproverano a Montanelli una cosa, condannabile ma non fuorilegge al tempo: dobbiamo giudicare con gli occhi di oggi i gesti di ieri e quello di Benigni non è inferiore quanto un messaggio riconducibile al sessismo, alla violenza contro la donna”.
Ha infine concluso: “Guardo con tenerezza questo 'commando'. Io non lo avrei fatto. Forse non si accettano i due pesi e le due misure. La statua? Secondo me andrebbe buttata giù, l'ho già detto al sindaco Agnelli".
Quello di Benigni nei confronti della Carrà, atto che Sgarbi definisce "violento e sessista" risale agli anni '90 e troverete il video del momento nel player in calce.
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