Quentin Tarantino parla della vicenda di Uma Thurman in un'intervista esclusiva

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Da sabato mattina, quando il New York Times ha pubblicato la descrizione dell'aggressione di Harvey Weinstein nei confronti di Uma Thurman, il regista più legato ai successi dell'attrice, da Pulp Fiction a Kill Bill, ovvero Quentin Tarantino, è finito nell'occhio del ciclone ed è stato preso di mira dai social media dopo la notizia dell'incidente.

Sul set di Kill Bill, Tarantino fece girare una scena molto rischiosa a Uma Thurman, senza l'utilizzo della controfigura, una scelta che portò l'attrice a subire un grave incidente. La Thurman ha parlato poi di uno sputo e di un tentativo di soffocamento nei suoi confronti da parte del regista.
Deadline ha dato la possibilità a Quentin Tarantino di poter raccontare la sua versione dei fatti, visto che in questo periodo molte storie vengono raccolte in tutto il mondo e in alcuni casi riportate in maniera distorta e conveniente al movimento #MeToo. Tarantino ha analizzato dettagliatamente l'articolo del NYT e spiegato il suo rapporto con Uma Thurman, argomentando la dinamica tra regista e attrice, ed evidenziando come possa sembrare imbarazzante se descritta nelle poche righe di un articolo.
"Sono colpevole per averla messa in quella macchina, ma non nel modo in cui la gente sostiene che io lo sia. Si tratta del più grande rimpianto della mia vita, non averle dato una controfigura per quella scena".
Nella lunga intervista a Deadline, Tarantino ci tiene a chiarire un concetto:"Io sapevo che Uma avrebbe parlato con la stampa, perché io e lei ne abbiamo parlato a lungo. Dopo tutti questi anni voleva chiarezza su ciò che accadde e perciò mi ha chiesto di avere il video. Abbiamo dovuto cercarlo perché sono passati quindici anni ma grazie a Shannon McIntosh l'abbiamo trovato. Non pensavo che ci saremmo riusciti, non ci potevo credere. Mostra l'incidente e quello che accadde dopo. Con Uma non abbiamo mai parlato di questo e non so quale sia la causa esatta dell'incidente. Entrambi abbiamo sospetti differenti".
Un'altra doverosa precisazione Tarantino la vuole sottolineare:"Uma aveva la patente, anche se sapevo che era una guidatrice insicura. Però aveva la patente. Quando provammo la scena credevo potesse farcela e che non sarebbe stato un problema. Andai nel suo camerino e c'era anche la truccatrice, Ilona Herman. Cercai d'incoraggiarla e certamente non ero arrabbiato. Quell'incidente incrinò i rapporti tra me e Uma per i successivi tre anni. Continuammo a parlarci ma qualcosa si era rotto".
Per quanto riguarda lo sputo, il regista spiega:"Andai da Uma e le spiegai perché volevo che fossi io a farlo. Le assicurai che l'avremmo girata al massimo tre volte perché non sopportavo di vederla a terra con qualcuno che le sputa in faccia più volte perché sta sbagliando la scena. Così mi presi la responsabilità. Per quanto riguarda la sequenza dello strangolamento, l'idea fu di Uma, perché non sapevo come girare quella scena. Pensavo che avremmo nascosto un palo dietro la sua testa per legarvi la catena, per l'inquadratura più ampia. Ma poi lei disse di mettere la catena intorno al suo collo e stringere. Non per troppo tempo, ma per far sembrare la scena più realistica. Posso fingere di simulare uno strangolamento ma se vuoi che il mio viso diventi rosso e che mi scendano le lacrime dagli occhi, allora devi stringere un po'".
Tarantino nell'intervista ha parlato anche del suo ex-socio, Harvey Weinstein:"Quando Mira Sorvino venne a raccontarmi cosa aveva fatto Harvey, io e lei stavamo insieme. Eravamo fidanzati e lui stava alla larga. Pensavo avesse una cotta per lei. Ero sconvolto per quello che lei aveva dovuto sopportare per tenerlo lontano, però avevo circoscritto la cosa. Quando stavamo per girare Kill Bill, Uma mi disse che aveva fatto le stesse cose anche a lei. A quel punto capii che c'era un piano nel comportamento di Weinstein. Lo convinsi a chiedere scusa a Uma. Avrebbe dovuto chiederle scusa se avessimo voluto lavorare insieme a Kill Bill. Lui cercò di giustificarsi ma gli dissi che sapevo che mentiva e che io credevo a Uma".
Le parole di Quentin Tarantino, in quest'intervista a Deadline, seguono di qualche ora il post su Instagram di Uma Thurman, che ha fatto chiarezza elogiando il coraggio di Tarantino e spiegando chi ritiene realmente responsabile dell'incidente.