Quentin Tarantino: 'Non ho voluto rendere Sharon Tate un mio personaggio'

Quentin Tarantino: 'Non ho voluto rendere Sharon Tate un mio personaggio'
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La conferenza stampa congiunta di Quentin Tarantino e Paul Thomas Anderson è stata oro che cola per ogni cinefilo che si rispetti: non capita tutti i giorni di vedere seduti fianco a fianco, per una piacevole chiacchierata, due dei più grandi ed apprezzati registi contemporanei.

Si è parlato molto, ovviamente, anche di C'era una volta a Hollywood, la nuova fatica del regista di Pulp Fiction che uscirà nelle sale italiane il prossimo settembre. In particolare Tarantino si è voluto soffermare sul modo in cui ha provato a rendere il personaggio di Sharon Tate: "Ho provato a non trasformare Sharon Tate in un personaggio di Quentin Tarantino. Rick è un personaggio di Tarantino, Cliff è un personaggio di Tarantino, addirittura McQueen è un personaggio di Tarantino. Ma in qualche modo non volevo che Sharon fosse un personaggio, volevo che fosse la persona che era. Ora questa è ovviamente la mia interpretazione derivata da ciò che ho appreso su di lei, [...] ma se c'erano altri aspetti di lei da scoprire non ne sono a conoscenza" ha spiegato il regista.

Tarantino ha avuto poi parole d'elogio per Margot Robbie, definendola come la conditio sine qua non per la riuscita del film: "La cosa che mi ha fatto pensare 'No, questo è assolutamente il momento giusto per fare questo film' è il fatto che in nessun altro momento prima d'ora avrei potuto avere Margot. Ed è stato così facile girarlo con lei, è stata spettacolare. Non posso immaginare questo film senza Margot..."

Il celebre regista, comunque, sta avendo un bel da fare a difendere la sua ultima creatura dalle critiche: discussioni in particolare sono nate riguardo alla resa di Bruce Lee, criticata sia dall'erede dell'attore che da personaggi che lavorarono con lui, come Kareem Abdul-Jabbar.