Psycho, i segreti del remake del leggendario horror di Hitchcock con Vince Vaughn

Psycho, i segreti del remake del leggendario horror di Hitchcock con Vince Vaughn
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Stasera su Iris a partire dalle 21:20 torna in onda Psycho, non il leggendario horror del 1960 diretto da Alfred Hitchcock ma il suo remake, arrivato nel 1998 per la regia di Gus Van Sant.

Interpretato da Anne Heche, Vince Vaughn, Julianne Moore e Viggo Mortensen, si tratta di un raro esempio di remake shot-by-shot: con questo termine si intende un film che, oltre a raccontare la stessa storia del film cui si ispira, riprende pari pari ogni più piccolo dettaglio delle singole scene, inclusa l'angolazione di ogni inquadratura.

Addirittura Gas Van Sant decise di apparire in un cameo nella stessa scena in cui Hitchcock, noto per comparire di nascosto nei suoi stessi film, si era inquadrato nello Psycho originale, dal quale Psycho remake riprende anche gli errori: il regista statunitense, infatti, sul set non si muoveva senza una copia in dvd del film di Hitchcock, che studiava di continuo prima di girare una scena, e ogni volta che notava qualche errore (come una porta senza chiave nella serratura) si affrettava a 'correggere' il suo set per replicare quell'errore.

La grande differenza che salta subito all'occhio è ovviamente l'uso del colore, eppure ce n'è una all'inizio che assume immenso fascino per gli studiosi di cinema e gli analisti: nel film originale, Hitchcock voleva esordire con una ripresa lunga composta da una panoramica e una zoomata che dalla città arrivasse fin dentro la camera d'albergo di Marion, ma le tecnologie dell'epoca non glielo permisero e allora ripiegò su una serie di dissolvenze. Grazie ai passi avanti compiuti dalle tecnologie hollywoodiane nei trentotto anni che separano i due film, Gus Van Sant ha potuto realizzare il sogno del maestro, iniziando il film con il travelling completo che Hitchcock aveva sognato.

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