Predator, Boyd Holbrook sulla delusione del reboot: "L'originale è irripetibile"

Predator, Boyd Holbrook sulla delusione del reboot: 'L'originale è irripetibile'
di

Dopo circa un paio d'anni dalla sua uscita nelle sale, Boyd Holbrook è tornato sulla delusione riscontrata circa il reboot di Predator, sulla scarsa accoglienza ottenuta dal pubblico e dalla critica e sul basso incasso al box-office che ha condannato qualsiasi intenzione di realizzare un possibile sequel per proseguire il franchise.

Per spiegarsi meglio questa parziale delusione, l'attore ha citato il film originale con Arnold Schwarzenegger, per lui considerato un caso irripetibile nella storia del franchise e che nessun sequel o spin-off è stato in grado di ripetere o eguagliare: "Penso che il primo Predator sia riuscite come a imbottigliare un fulmine. Poi la gente è abituata a volere sempre di più, ma a volte non si dovrebbe disturbare un cane che dorme. Per me è stata una grande delusione".

La storia del reboot The Predator è stata particolarmente travagliata ancor prima che il film uscisse effettivamente nelle sale, dato che fu soggetto a numerosi reshoot e conseguenti rinvii. Le parti più colpite sono risultate essere il finale e tutto il terzo atto. Lo stesso sceneggiatore del film Fred Dekker non ha particolarmente amato il finale scelto dai produttori: "Viviamo in una cultura così cacofonica che a volte ci aggrappiamo alle nostre opinioni come la fossero l'unica voce in mezzo a tutto questo frastuono. Oppure siamo così profondamente seppelliti nei nostri ricordi d'infanzia relativi a cose che amiamo che quando qualcuno ci contraddice quella cosa, altri si sentono traditi e ripudiano ogni tentativo di approcciarsi a quella cosa in maniera diversa.

"In tutta sincerità, personalmente ho molti problemi con questo film (odio anche il finale della super-armatura!), ma ci ho messo tre anni per scriverlo e mi fa male che venga distrutto dai fan tossici che non hanno la minima idea di quanto sia difficile riuscire a creare qualcosa di buono per lo schermo del cinema".