Il Potere del Cane, per Sam Elliott un "cumulo di me*da": Benedict Cumberbatch reagisce

Il Potere del Cane, per Sam Elliott un 'cumulo di me*da': Benedict Cumberbatch reagisce
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Il mondo dell'intrattenimento si è rivoltato contro Sam Elliott da quando l'attore ha distrutto con parole davvero irripetibili Il Potere del Cane: "Un mucchio di me*da. Che ca**o ne sa una regista neozelandese dei cowboy del Montana". Ora Benedict Cumberbatch si è fatto sentire con una risposta impeccabile.

Con il numero record di 11 nominations ai prossimi Academy Awards, per Netflix Il Potere del Cane è il più premiato di sempre. Un film dalla cinematografia spettacolare, che come molti altri titoli recenti (vedi il The Last Duel di Ridley Scott) ha voluto impiegare la scusa fittizia dell’ambientazione storica – in questo caso, il Far West – per parlare in realtà di temi attualissimi: in particolare della mascolinità tossica e della dissimulazione della propria identità sessuale in una società costrittiva e repressiva. Eppure, c’è stato qualcuno che non l’ha apprezzato affatto: Sam Elliott, noto attore western, ha semplicemente distrutto il Potere del Cane con parole che chiunque, al di là del punto di vista, giudicherebbe pessime.

Queste le parole di Elliott pronunciate qualche giorno fa al podcast WTF With Marc Maron: “Vogliamo davvero parlare di quel mucchio di me*da? Ecco com’erano rappresentati i cowboy in quel film: vanno tutti in giro in gambali e senza maglietta, ci sono tutte queste allusioni all’omosessualità in tutto il fo**uto film! Jane Campion è una regista brillante, adoro i suoi lavori precedenti, ma che ca**o ne sa questa donna, dalla Nuova Zelanda, del West americano? E perché ca**o ha girato il film in Nuova Zelanda e l’ha chiamato Montana? Benedict Cumberbatch sarà a cavallo una volta in tutto il cazzo di film, si atteggia da cowboy suonando il banjo, ma i cowboy erano tutt’altro. Dov’è il western in questo western?“.

Non si è fatta attendere la reazione del protagonista, Benedict Cumberbatch: “Sto cercando di non dire nulla su una reazione molto strana che è accaduta l'altro giorno in un podcast radiofonico. Senza voler agitare le ceneri di quanto successo: qualcuno si è davvero offeso per il modo in cui l'Occidente è stato rappresentato in questo film. Non ho sentito le parole nel dettaglio, quindi sarebbe ingiusto da parte mia commentarle parola per parola. Ma bisogna comprendere che persone così esistono ancora nel nostro mondo. Che si trovino davanti alla nostra porta di casa o in fondo alla strada, qualcuno che incontriamo in un bar, un pub o in un campo sportivo, c’è tutta questa aggressività, questa rabbia e questa frustrazione e incapacità di controllarsi che può provocare grandi danni a quella persona e, come ben sappiamo, un danno anche a chi la circonda”.

L’attore ha poi concluso con grande lungimiranza: “Non c’è niente di male nel guardare nel profondo di un personaggio per arrivare alle cause profonde che scaturiscono dalla nostra società. Nel caso portato dal film parliamo di un esempio molto specifico di repressione, che è anche dovuto a un’intolleranza della società e anche da parte dello stesso personaggio, per la sua vera identità e che non può realizzare pienamente. Più guardiamo sotto il cofano della mascolinità tossica e cerchiamo di scoprirne le cause alla radice, maggiori sono le possibilità che abbiamo di affrontarla quando si presenta con i nostri figli”. Voi che ne pensate? Ditecelo nei commenti!