Polanski fa causa all'Academy per la sua espulsione

Polanski fa causa all'Academy per la sua espulsione
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Roman Polanski non ci sta: secondo il noto regista l'Academy avrebbe agito in maniera scorretta nell'ambito della procedura che ha portato alla sua espulsione dell'organizzazione degli Oscar.

Secondo i legali del regista di Rosemary's Baby, infatti, l'Academy of Motion Picture Arts and Science avrebbe deciso per la sua espulsione senza nemmeno effettuare le dovute ricerche e senza, quindi, avere in mano le prove necessarie. Gli avvocati di Polanski, inoltre, contestano all'Academy anche i modi con i quali l'espulsione è stata decisa e comunicata lo scorso maggio: "Noi contestiamo la correttezza della loro procedura. L'hanno buttato fuori senza neanche dargli un avvertimento o la possibilità di difendersi. Non c'è neanche stata una spiegazione riguardo le motivazioni. Dopo quarant'anni, lo stesso giorno in cui è stato espulso Bill Cosby" ha dichiarato a Variety Harland Braun, legale di Polanski.

Il regista premio Oscar fu, infatti, espulso insieme a Bill Cosby in seguito alla nascita del movimento #MeToo, che spinse centinaia di vittime di molestie sessuali ad uscire allo scoperto e denunciare i propri aggressori. Solo pochi mesi prima di Cosby e Polanski, infatti, la stessa sorte toccò ad Harvey Weinstein, il produttore cinematografico le cui azioni, una volta denunciate, portarono poi alla nascita del movimento. Le accuse a carico di Polanski, invece, risalgono al 1977, anno in cui il regista fu arrestato per le violenze commesse su una tredicenne.

L'Academy, comunque, non sembra intenzionata a tornare sui propri passi. "Le procedure adottate per l'espulsione di Roman Polanski sono state giuste e ragionevoli. L'Academy difende la propria posizione in quanto appropriata" ha dichiarato un portavoce. Una questione, comunque, che non sembra doversi chiudere qui, con l'Academy che difficilmente cambierà idea sulle proprie decisioni riguardo il celebre regista.