Pietà: il 18° film di Kim Ki-Duk approda al Lido

di

"volevo mostrare il vero volto del denaro, che non è condannabile in sè, perché può avere aspetti positivi oltre a quelli negativi e perversi che mostro nel film" dice dalla Mostra del Cinema di Venezia il regista d'avanguardia coreano Kim Ki-Duk dove la sua pellicola "Pietà" è in concorso.

Il vecchio quartiere Cheonggyecheon sta per essere demolito per far posto a sfavillanti grattaceli, nel degrado che precede questo avvenimento, tra la fitta rete di vie e negozi si muove il malvivente Kang-do (Lee Jung-Jin) che lavora per un organizzazione di recupero crediti, che per ritirare i soldi degli infortuni, rende storpi e soggetti a brutali sofferenze i poveri indebitati a cui avevano prestato il denaro tramite il loro braccio secolare e senza pietà Kang-do. Un giorno una donna venuta dal nulla Mi-sun (Cho mi-so) dichiara a Kang-do di essere sua madre e di averlo abbandonato appena nato, la donna pur di essere perdonata accetta ogni sevizia, dall'indifferenza iniziale alla brutalità della violenza fino all'abuso sessuale, alla fine kang-do accetta il rapporto familiare impaurito anche dalla devozione della donna e comincia a rendersi conto di tutto il male che ha causato alle persone. "è un lavoro che vuole raccontare l'essenza umana che stiamo perdendo e che abbiamo già perduto. Pietà vuole parlare di salvezza attraverso il recupero di determinati valori" dichiara il regista premiato con L'orso d'argento nel 2005 con "La Samaritana" e con il Leone d'Argento nel 2004 con "Ferro 3 - La Casa Vuota". "Pietà" sarà distribuito da Good Films e  sarà disponibile nei cinema dal 14 settembre.