Paperman: intervista al regista John Kahrs

Il corto animato realizzato in bianco e nero, dalla Disney, Paperman, segue la storia di un uomo che vive a New York, il cui destino prende una piega inaspettata dopo un incontro casuale con una bella donna durante il tram tram mattutino dei pendolari. Convinto che la donna dei suoi sogni sia scomparsa per sempre, il caso vuole che abbia una seconda possibilità, vedendola dalla finestra del suo ufficio, nel grattacielo di fronte al suo, e proponendosi di attirare la sua attenzione.

Il regista John Kahrs, da una intervista rilasciata al portale Collider, parla di come l'idea che ruota intorna a Paperman sia nata, del perchè ha deciso di non includere nessun dialogo, delle tecniche usate e della differenza tra la Disney e la Pixar. Di seguito alcuni estratti. "da dove è venuta fuori l'idea di questo corto ?" -  il regista risponde: "riflettevo su questo; e se due persone perfette per stare insieme si incontrassero e poi si perdessero subito dopo ?, come il destino potrebbe farle rincontrare ?". "cosa ti ha fatto optare di non utilizzare i dialoghi ?" - "ammiro molto la narrazione visiva, che mostra quello che sta accadendo, invece di dirti ciò che accade". "sei così romantico anche nella vita reale ?" - "non ho incontrato mia moglie a prima vista, in strada, ma penso che le persone riescono a sentire questo modo di percepirsi. A volte incroci lo sguardo con qualcuno e pensi; potremmo avere una vita insieme ?". - "avete utilizzato un mix di 2D e CG, come siete arrivati a questa conclusione ?" - "volevo che lo spettatore immaginasse questo; non riesco a dire se è questo o quello ma, non importa, perchè mi piace quello che sto vedendo". - "hai lavorato sia in Disney che in Pixar, c'è una differenza essenziale tra loro ?" - "oh certo, sono piccoli universi a se stanti. Penso che Glen Keane, il character designer di Paperman, abbia sottolineato le differenze al meglio, dicendo che; Pixar inizia i propri film con la domanda 'non sarebbe bello se...', mentre Disney inizia i suoi con 'c'era una volta...'.