Paolo Sorrentino prepara un film su Berlusconi e la stagione 2 di The Young Pope

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Nell'intervista che il regista premio Oscar per La Grande Bellezza ha rilasciato a Repubblica, ci sono anche riferimenti a quelli che sono i suoi progetti futuri. Tornare al lavoro con Jude Law e un film sull'ex premier Silvio Berlusconi.

Il progetto sul Cavaliere sarà realizzato da Nicola Giuliano e Francesca Cima, produttori del regista partenopeo e Toni Servillo sarà il protagonista. Al momento, secondo quanto riportato da Variety, la sceneggiatura è in fase di preparazione e Sorrentino è impegnato alla scrittura.

Il tema del potere affascina tutti ed è anche per questo che il progetto sta prendendo forma. Non tutti conoscono a fondo la vicenda di Berlusconi e dunque è interessante, secondo il regista, approfondirla. Anche in The Young Pope gira tutto intorno al potere dello Stato Vaticano. Il potere tenta il genere umano da secoli, è nella sua natura spiega Sorrentino. Un po' come si raccontava anche ne Il Divo, film su Andreotti che considera il suo miglior lavoro finora.

Connesso all'idea di potere, c'è sempre anche una buona dose di mistero. Dei personaggi di potere si sa sempre molto poco, era così per Andreotti, per Cuccia, Craxi e per lo stesso Berlusconi. Bisogna essere imprevedibili per arrivare al potere, chi è prevedibile dice, non ci riesce.

Parlando del potere esercitato dal Papa interpretato da Jude Law dice:"Sì, doveva essere così, perché la Chiesa parla molto di mistero ma poi il Papa si rivela tanto. Un Papa che rimette al centro il mistero è simbolo del vero potere".

Parlando poi di come abbia reagito la Chiesa al "suo" Papa bellissimo ma restio all'apparire, dice in generale di aver avuto riscontri positivi. Nel senso che sono stati in silenzio per evitare polemiche, il che è più che positivo. Anche perché ad un certo punto viene anche fuori che il Papa di Law dice di non credere in Dio, per poi ripiegare su uno "Scherzavo" che lascia riflettere. Sorrentino dribbla dicendo che, come in tutti i rapporti d'amore, anche quello del sacerdote con Dio cambia nel tempo, si evolve, a volte si affievolisce. Non per questo sparisce.

Riguardo la sua passione per il cinema, se si sia o meno affievolita nel tempo dice: "Qualche anno fa si era un po’ addormentata, perché intanto il mondo complotta per farti sentire che il cinema è sempre un po’ claudicante, in crisi. In Italia c’è una maestria assoluta nel far sentire il cinema in crisi. E ti contagia. La crisi ha coinciso con il colpo di fulmine per la televisione, l’innamoramento per le serie: Fargo mi era piaciuto tantissimo, anche True detective."

Delle serie televisive ama la lunghezza. Il suo stesso La Grande Bellezza, afferma, è un film lungo. Quindi dice che lo affascinano in quanto si avvicinano maggiormente a quella che è la struttura di un romanzo, il che è interessante, perché si ha la possibilità di sviluppare maggiormente gli argomenti senza lo schema restrittivo di due ore di un film cinematografico. Il rischio però dice, è che che con le serie tv, essendo ora in gran voga, si tralasci la bellezza della storia per andare ad acchiappare il mero risultato, che potrebbe anche risultare povero e di bassa qualità. Insomma, se si fanno le serie, bisogna farle bene secondo Sorrentino.

Riguardo il girare un film a Napoli, su Napoli, il regista dice di aver acquistato tempo fa i diritti per produrre un film basato sul libro di Raffaela La Capria, Ferito a morte, poi però non se n'è fatto nulla, chissà in futuro...

A Sorrentino non piace essere messo al centro dell'attenzione e spiega che preferisce lavorare ai film piuttosto che promuoverli, per esempio. A chi gli rimprovera una certa permalosità infine risponde: "Non sono permaloso. Quando gli interlocutori sono ciucci e presuntuosi non ci sto, perché non sanno prendermi in giro."