Il Padrino, tutti i segreti sulla leggendaria prova di Marlon Brando come Don Corleone

Il Padrino, tutti i segreti sulla leggendaria prova di Marlon Brando come Don Corleone
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Il 2021 si apre con uno dei film più belli di tutti i tempi, spesso considerato addirittura IL più bello: stiamo parlando de Il Padrino di Francis Ford Coppola, che sarà in onda questa sera su Rete 4 a partire dalle 21:20.

Per prepararvi alla visione vi proponiamo alcuni segreti, curiosità e retroscena sulla realizzazione del film, concentrandoci in particolare sulla famosa interpretazione di Marlon Brando nei panni di Don Vito Corleone.

  • Durante una prima ripresa della scena in cui Vito Corleone torna a casa e i suoi uomini lo porta su per le scale, Marlon Brando aveva nascosto sotto i suoi vestiti alcuni pesi, in modo tale che gli altri attori dovessero sforzarsi maggiormente per sollevarlo e rendere così la recitazione più scenografica.
  • Lenny Montana (Luca Brasi) era così nervoso all'idea di lavorare con Marlon Brando che nella prima ripresa della loro scena insieme ha rovinato tutte le battute. Il regista Francis Ford Coppola ha apprezzato il genuino nervosismo dell'attore e lo ha utilizzato nel montaggio finale: ecco come nacquero le scene di Luca Brasi che si esercita nel suo discorso
  • Marlon Brando voleva far sembrare Don Corleone "un bulldog", quindi si è imbottito le guance con un batuffolo di cotone per la sua audizione. Per le riprese vere e proprie, ha indossato un apparecchio realizzato da un dentista, oggi in mostra presso l'American Museum of the Moving Image nel Queens, a New York.
  • Il gatto tenuto da Marlon Brando nella scena di apertura era un randagio che Coppola aveva trovato nel parcheggio della Paramount Pictures e di lui non c'era traccia nella sceneggiatura originale del film. Il gatto però era così contento di aver trovato una casa che le sue fusa coprivano alcuni dei dialoghi di Brando e, di conseguenza, la scena ha richiesto diversi ciak.
  • Come spesso gli capitava, Marlon Brando non si prese la briga di memorizzare la maggior parte delle sue battute e la troupe appese dei fogli con i suoi dialoghi in giro per il set, in modo tale che lui potesse semplicemente leggerli mentre si muoveva per la scena: avrebbe fatto la identica cosa per Superman.

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