7.5

Diverso tempo dopo le dichiarazioni entusiastiche di Paul Schrader su Oppenheimer, definito 'il film del secolo' dall'autore di Taxi Driver e Hardcore, anche Denis Villeneuve e Paul Thomas Anderson hanno incensato il nuovo film di Christopher Nolan.
Il regista di Dune e Blade Runner 2049 non si è trattenuto e non ha badato a mezze misure, sfoggiando il termine tanto odiato dai cinefili dei social e definendo Oppenheimer un capolavoro assoluto: "Durante la proiezione a cui ho partecipato, c'è mancato poco che non saltasse via il tetto del cinema. È un film di tre ore su persone che parlano di fisica nucleare, e ne sono entusiasta. C’è questa idea secondo cui i film, nella mente di alcune persone, sono diventati contenuti invece che una forma d’arte. Odio quella parola, 'contenuto'. Il fatto che un film come Oppenheimer esca sul grande schermo e diventi un evento di tale portata ci riporta all'idea che queste esperienze siano una forma d'arte straordinaria che deve essere vissuta nei cinema."
A questa parole hanno fatto eco quelle di Paul Thomas Anderson, per molti il più grande regista vivente, autore di capolavori come Magnolia, Il petroliere, The Master, Vizio di Forma, Il filo nascosto e Licorice Pizza, che ha dichiarato: "Quando un regista importante come Chris ti punta il dito contro e ti dice di andare al cinema... tu lo ascolti e ci vai... e il pubblico è stato ricompensato per avergli dato retta. Conosco alcuni appassionati di cinema che hanno guidato da El Paso a Dallas per vedere il film in grazia di Dio, in 70mm. Per chi non lo sapesse, sono circa 18 ore tra andata e ritorno. Non penso che esista qualcuno in grado di dirsi in disaccordo: vedere Oppenheimer in pellicola è un'esperienza superiore a qualsiasi altra. Per non parlare del fatto che le persone sono stanche di chiedersi: 'Perché dovrei andare al cinema quando posso guardarlo in tv?' Bella domanda, se non fosse che non devi più farlo grazie a film così."
Per altri contenuti recuperate la spiegazione del finale di Oppenheimer.
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