Novecento, nel film di Bertolucci le stagioni hanno un ruolo chiave: vediamo quale

Novecento, nel film di Bertolucci le stagioni hanno un ruolo chiave: vediamo quale
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Lo scorrere del tempo riveste un ruolo fondamentale in Novecento di Bertolucci: sin dal titolo il regista di Ultimo Tango a Parigi dichiarò la sua intenzione di narrare, attraverso delle vicende personali, lo scorrere della Storia e degli eventi che la compongono, concentrandosi ovviamente sulla prima metà del secolo scorso.

L'Italia post-Grande Guerra, l'ascesa del regime fascista, la Seconda Guerra Mondiale: gli eventi segnanti della prima metà del '900 sono raccontati da Bertolucci tramite le vicende di Alfredo (De Niro), figlio di ricchi proprietari terrieri, e Olmo (Depardieu), di famiglia contadina.

Il tempo, però, si compone anche di cicli che si aprono e chiudono: gli anni, ad esempio, ma anche il trascorrere delle stagioni. Proprio in virtù di ciò troviamo nel film di Bertolucci la voglia del regista di sincronizzare le fasi della vita dei due protagonisti e del mondo intorno a loro con le fasi della natura, che qui assumono un valore palesemente simbolico.

All'estate corrisponde dunque il momento dell'incontro tra i due protagonisti, mentre è durante l'autunno che Alfredo ed Olmo si incontrano nuovamente da adulti; in inverno assistiamo invece alla salita del fascismo, mentre è la primavera ad abbracciare la fine della Seconda Guerra Mondiale.

Una simbologia quanto mai evidente, il cui significato è ovviamente piuttosto facile da intuire. Per chi volesse approfondire la figura di quel gigante del nostro cinema che è stato Bernardo Bertolucci, intanto, qui trovate la recensione di Io e Te, ultimo film del grande regista.