Netflix: i distributori italiani contestano la distribuzione dei film di Venezia 2018

Netflix: i distributori italiani contestano la distribuzione dei film di Venezia 2018
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Le organizzazioni commerciali degli espositori cinematografici italiani, ANEC e ANEM, hanno rilasciato una dichiarazione in cui si contestava l'uscita simultanea dei film del Festival di Venezia su piattaforme di streaming e nei cinema.

Dopo la polemica nata a Cannes sulla distribuzione dei film Netflix, la diatriba è arrivata anche in Italia.

A causa delle polemiche dell'anno scorso, quest'anno il regolamento del Festival di Cannes richiedeva che tutti i film avessero bisogno di una distribuzione teatrale locale per poter entrare in competizione, clausola che ha spinto Netflix a ritirare tutti i propri film dal festival.

Di conseguenza, il Festival di Venezia ha ottenuto una grande partecipazione dei prodotti del servizio di streaming on demand: quest'anno, infatti, Netflix porterà in Italia una cifra record di ben sei film, 22 July, Roma, La Ballata di Buster Scruggs (in concorso), On My Skin (sezione Orizzonti), The Other Side of the Wind e They'll Love Me When I'm Dead (fuori concorso).

Dopo la conferenza stampa tenutasi a Roma, il direttore del festival Alberto Barbera ha spazzato via ogni polemica su Netflix, dicendo che il suo lavoro prevedeva la programmazione e non la distribuzione. "Non vedo alcun motivo per escludere dalla competizione del festival un film di Cuaron o dei fratelli Coen solo perché è stato prodotto da Netflix", ha detto. "In Francia la legge è diversa, ma fortunatamente qui non abbiamo questi problemi".

Non tutti però si sono detti entusiasti per questa decisione, anzi. La polemica su Netflix si è diffusa tra gli espositori italiani che sentono di essere stati lasciati completamente fuori dalla conversazione. Senza citare direttamente la compagnia di streaming, la ANEC (Associazione Nazionale Espositori di Cinema) e la ANEM (Associazione Nazionale Espositori Multiplex) hanno affermato in comunicato ufficiale che i progressi fatti con la distribuzione cercano di beneficiare "esclusivamente gli interessi a breve termine di una sola parte, a scapito di altri".

La dichiarazione sembra essere in reazione all'uscita del film italiano On My Skin, di Alessio Cremonini, che uscirà nelle sale italiane e in contemporanea su Netflix il 12 settembre, dopo il festival.

Netflix ha chiarito che porterà i propri film altrove se non si potrà fare a modo suo. E Venezia, il primo festival ad accettare prodotti originali di Netflix, ha affermato che non ha intenzione di invertire la rotta per quanto riguarda l'accettazione dei film dello streamer. Ma i distributori continuano a sentirsi soppiantati dalle azioni di Netflix, e le proteste stanno risuonando in tutta Europa.

Pensate che il gigante dello streaming dovrebbe ascoltare le preoccupazioni dei distributori tradizionali? Fatecelo sapere nei commenti.