Mortal Kombat: perché il sequel Distruzione Totale uscì al cinema senza essere finito?

Mortal Kombat: perché il sequel Distruzione Totale uscì al cinema senza essere finito?
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Rispetto al primo e cult Mortal Kombat di Paul W.S. Anderson, il sequel Mortal Kombat: Distruzione Totale di John R. Leonetti è sicuramente famigerato ma non così riuscito, anche se a onor del vero sarebbe potuto essere sicuramente migliore se i produttori avessero deciso di completarlo prima dell'uscita nelle sale cinematografiche.

Il titolo targato Warner Bros. fu un tale disastro critico e d'incassi da riuscire a uccidere il franchise sul grande schermo nel 1997, questo per più di vent'anni, dato che adesso è pronto all'uscita il reboot prodotto da James Wan e diretto da Simon McQuoid. Sebbene esistano molte ed evidenti ragioni dietro al fallimento di Mortal Kombat: Distruzione Totale, comunque, grande colpevole di questo disastro è stato lo studio dietro al progetto, che non permise il regolare svolgimento e la naturale conclusione dei lavori di post-produzione.

Il film mette in evidenza alcuni lavori in CGI davvero orribili, inclusi quelli visti nel combattimento finale tra Liu Kang e Shao Kahn. Pensare che questi effetti siano davvero stati approvati per la sala all'interno di un budget hollywoodiano da studio al tempo importante fa sorridere, onestamente, almeno fino a quando non scopriamo che New Line Cinema non si era apparentemente preoccupata di quanto questi effetti fossero in verità inguardabili.

Stando infatti ai commenti fatti dal produttore Lawrence Kasanoff, la versione di Distruzione Totale uscita nelle sale non era in alcun modo completa sotto molti punti di vista: "Onestamente il film che avete visto non era quello finale che era stato pensato. Doveva esserci un intero secondo passaggio sugli effetti visivi, in post-produzione e in montaggio. Ma New Line ha detto 'sapete una cosa? i test screening stanno andando bene, non lo fate. Non importa. Sarà comunque un successo, cosa che poi è stato".

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