Recensione Cinema
Imaginary Recensione: l'infanzia non è mai stata così horror
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Fabio Mucci
Prima che Bryan Singer prendesse le redini di X-Men - Giorni di un futuro passato, era Matthew Vaughn che stava sviluppando il film per la Fox. Vaughn aveva lavorato allo script dopo il successo del suo X-Men - L'inizio.
Il regista, però, abbandonò il progetto in favore di Singer ed ora svela non solo il motivo ma anche i suoi piani originali per la pellicola che, a quanto pare, differivano da quelli sviluppati in seguito.
"Giorni di un futuro passato l'ho anche co-scritto ma l'ho abbandonato per due ragioni. La prima è che rispetto Bryan. X-Men è il suo mondo e sentivo come se mi avesse fatto giocare con i suoi giocattoli. Mi è piaciuto, ma non era la mia scatola dei giochi, ne volevo una tutta mia" spiega "E poi non volevo realizzare Giorni di un futuro passato. Ho sempre pensato ad una trilogia e Giorni di un futuro passato era il finale. Avrei girato un film nel mezzo in cui avremmo incontrato un Wolverine più giovane ed un nuovo personaggio, e poi come terza pellicola Giorni di un futuro passato con l'incontro tra i due Wolverine".
Riguardo il film arrivato in sala, Vaughn spiega: "Ci sono delle cose che Singer ha fatto che non era nel mio script e sono geniali. Ad esempio per me era il Fenomeno che si introduceva nel Pentagono, lui lo ha cambiato in Quicksilver ed è brillante. Alla fine volevo che le Sentinelle sembrassero Mystica. Volevo migliaia di Mystica che li attaccavano nel futuro. Singer ha anche cambiato un paio di mutanti ma il film finale è molto vicino a quello che stavo sviluppando. Molto vicino".
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